Francesco Totti, ex capitano della Roma, ha parlato del possibile ritiro di Ibrahimovic nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Queste le parole dell'ex attaccante protagonista di un ritiro dal calcio molto complicato. 

Totti sul ritiro di Ibrahimmovic

Cosa percepisci?

«Da quel che mi sembra dall’esterno la sua voglia di stare in campo è forte come quella del Milan di averlo ancora a disposizione. Il problema non è il tecnico o la società, sono il numero di minuti di gioco e cosa comportano per lui fisicamente nei giorni successivi, quando devi recuperare e subentrano fastidi che prima non avevi mai avuto. Se uno anche a 40 anni ha un infortunio serio, ma poi recupera e torna a posto è un conto: ma se i fastidi sono continui...».

Quindi a parte l’età in cui vi siete trovati al bivio nessun’altra analogia?

«No, aspetta... Altre analogie ci sono. Io credo di sapere cosa stia provando, le domande che si pone, i dubbi, la voglia che fa a pugni con la realtà del momento.».

Totti ed i consigli ad Ibra

Cosa gli consigli?

«È una decisione troppo personale. Io spero continui finché ne ha voglia, ma solo se il fisico gli consente di poter essere decisivo come è sempre stato. Ma giocare dieci minuti per poi fermarsi, passare più tempo in infermeria che sul terreno di gioco, essere impiegato col contagocce… Eh, così è pesante. Ibra è stato un leone in campo e fuori. Io che lo stimo tanto gli auguro di non trasmettere mai un senso di tenerezza in chi lo vede in seconda fila in panchina o peggio ancora fare fatica in campo. Io nell’ultimo mio anno, rivedendomi in tv, in panchina, mi facevo tenerezza. Ibra nella carriera ha scelto, anche per caricarsi, di essere divisivo. A lui piace essere anche fischiato, e spero per lui che abbia sempre una parte dello stadio che lo acclama e una che lo maledice, perché lo teme. Senza dover trascinare il finale. Io so che significa vivere una stagione in cui resti a guardare e nel mio caso stavo pure bene fisicamente. Un anno può diventare infinito».

Totti sul futuro di Ibrahimovic fuori dal campo

 

Si parla di un suo futuro da dirigente: cosa potrebbe fare?

«Bella domanda... Di certo lui sa di calcio e ci metterebbe poco a capire se un giocatore ha le qualità giuste o se possiede la personalità per giocare a certi livelli».

Finisci tu la frase: Caro Ibra...

«Spero di vederti allargare le braccia ed esultare ancora dopo qualche gol in queste ultime giornate di campionato. Poi a fine stagione ascolta il tuo corpo: sarà lui a dirti cosa fare».

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