Michael Folorunsho, centrocampista dell’Hellas Verona, è uno dei volti nuovi tra i più interessanti tra i giovani della nuova Serie A. Ecco le sue dichiarazioni ai microfoni di "Cronache di spogliatoio":

Verona: le dichiarazioni di Folorunsho

"Se ho esordito in Serie A, lo devo a mia madre. Ce l’ha messa tutta. A scuola ero una frana e non riuscivo a dare il mio meglio, perché ero concentrato sul calcio: l’unico posto in cui i miei ritardi si possono contare sulle dita di una mano. Ogni volta che mi ha messo in punizione, non mi ha mai tolto la possibilità di giocare perché vedeva quanto impegno e diligenza ci mettessi, e soprattutto quanta voglia avessi. Ha fatto sacrifici, prendendomi prima da scuola per portarmi al campo. Mi ha inviato un messaggio prima della partita: «Sono fiera di te». Mia sorella mi ha chiamato dopo la gara per raccontarmi: «Non dirgli che te l’ho detto, ma la mamma si è messa a piangere dall’emozione quando l’arbitro ha fischiato l’inizio. Ha visto i sacrifici di un figlio che aveva un unico sogno, giocare in Serie A». 

Folorunsho sulla Lazio

"Grazie a Inzaghi ho realizzato parte di un sogno. Quando è andato in Prima Squadra, mi ha convocato per una panchina in Coppa Italia, a San Siro contro l’Inter. La mia prima panchina tra i professionisti, con la mia squadra del cuore. Era il sogno di una vita. A scuola sono da sempre il più competitivo quando si parla di calcio. A Roma in una classe, su 10 bambini… 8 tifano Roma! E io in qualche modo devo difendere la Lazio".

Folorunsho e il rapporto con il Fantacalcio

"Quest’anno ho fatto la mia prima asta... da giocatore di Serie A, dentro al listone. I miei amici mi hanno rilanciato fino a 8. Li ho guardati: «Ma siete pazzi? Secondo voi mi rilancio a 9? Mica li valgo!». Ho già capito quest’anno... in direct prima mi scrivevano soltanto i tifosi del Bari, da quando ho firmato con il Verona mezzo mondo mi chiede i bonus".

Folorunsho sul Napoli

"Non era il primo ritiro che facevo con il Napoli, ma ogni anno a colpirmi è la mentalità: hanno appena vinto lo Scudetto e qui nessuno si è adagiato. Osservo Osimhen e Di Lorenzo... inconsciamente potrebbero essere sazi, e invece ripartono per ripetersi. Le doti tecniche non si discutono, ma è nella testa la vera chiave".