Hellas Verona domani sera di scena allo Stadio Scida contro i padroni di casa del Crotone, gara valevole per la 36esima giornata della Serie A 2020/21. 
Oggi mister Juric ha parlato in conferenza stampa non solo del match, ma soprattutto del suo futuro e dell'eventuale permanenza sulla panchina scaligera. 

Futuro in bilico

"Più volte nelle ultime sei o sette interviste, nel pre o nel post gara, ho detto di voler parlare con il Presidente, questo perché credo sia giusto, quando ci si salva con così largo anticipo, incontrarsi e parlare delle idee per il futuro e delle possibilità che ci possono essere. Ho atteso a lungo, ma dopo l'ultima partita mi sono reso conto che eravamo ormai a quattro gare dal termine del campionato. In questo momento non ho ancora parlato con la Società.
 Non sono io a dover parlare. Il primo anno sapevamo di non avere possibilità e abbiamo lavorato alla grande con quanto possibile, ma c'è sempre stata massima chiarezza. Io sono un allenatore, posso essere d'accordo o meno con certe scelte, ma il mio compito è quello di allenare. A un certo punto della stagione è successo che, però, anche sulla scia dell'entusiasmo di alcuni che magari vedevano vicino un posto in Europa, anche io ho sognato di raggiungere un così grande traguardo. Sarebbe stato bellissimo ottenere una cosa del genere in una Società come questa, che basa il suo lavoro sulle sue sole possibilità. Ad ogni modo io qui sto benissimo, nonostante, pur con l'intenzione di alzare il livello generale su tanti aspetti del Club, ultimamente mi sia sentito un po' incompreso. Per questo chiedo scusa se qualcuno è rimasto deluso dalle mie parole. Qui ho trovato una città e tante persone che mi hanno fatto ritrovare il sorriso, che mi hanno accolto e mi hanno fatto sentire benissimo. Il mio obiettivo ora è quello di rimanere nella parte sinistra della classifica per chiudere al meglio questa stagione".

Obiettivo Europa, un sogno

"Mi sono poi creato il film che con il lavoro e i miglioramenti potessimo raggiungere il grande sogno dell'Europa. Oggi è l'anniversario dello Scudetto, ma il mio sogno era portare l'Hellas in Europa".

Formazione, le novità

"Pandur posso dire che spero continui così. Abbiamo un ottimo preparatore dei portieri, che ha fatto un grande lavoro con Silvestri in questi due anni e sicuramente lo ha fatto anche con Ivor in questo periodo, ora vedremo come saranno le sue prestazioni. Pandur lavora come un pazzo e, contro il Torino ha dato ottime sensazioni in campo.
Hanno visto il campo in tanti, l'unico mio rammarico è legato a Ruegg che ha giocato meno, ma è stato per merito di Faraoni. Anche Cetin ha giocato meno, per una mia scelta tecnica".

Stagione piena di infortuni

"Quest'anno abbiamo avuto pochissimo elementi che potevano essere importanti come Kalinic, Veloso, Benassi e Vieira. Su Dimarco mi toglie il sonno lavorare per le altre società. Anche questi sono argomenti che volevo toccare per farmi delle idee. Sono cose che non so; né su Dimarco su Ilic o su Salcedo".

Il ruolo di Dimarco


"Far giocare Dimarco terzo in difesa è stata un po' una pazzia e inizialmente ha commesso anche i suoi errori. Quando svolge bene la fase difensiva come terzo, porta tanta qualità e tanta superiorità numerica. Non può giocare là quando trova attaccanti di stazza dal suo lato".

L'anniversario dello Scudetto del Verona

"Questo è un giorno bellissimo. Quando ero a Genova, dove sono rimasto per dieci anni, sentivo ancora parlare dei 9 Scudetti. Si sentiva il peso di questi titoli. Verona è stata l'ultima squadra a compiere un'impresa simile in Italia, l'unica delle cosiddette 'provinciali'. Una favola a cui noi vogliamo rendere onore finendo bene questo campionato"