"A febbraio ho pensato di lasciare il calcio, ma ho lavorato su me stesso".
Sarebbe stato davvero un peccato. Anche ieri, da trequartista, Luis Alberto ha fatto la differenza. Ha trovato il suo primo gol in campionato e giocato l'ennesima partita alla grande, dopo la cura Inzaghi. Che in estate inizialmente lo aveva provato regista, in attesa di Lucas Leiva, e che ora, che aspetta Nani e Felipe Anderson, l'ha reinventato esterno d'attacco, partendo dalla trequarti, con licenza di far male. Anzi, di far bene ai suoi fantallenatori, a cui ha già regalato un gol e un assist in tre giornate. Un avvio alla grandissima per lo spagnolo, che ora si candida ad un inaspettato ruolo di jolly anche per la Lazio ed in ottica fantacalcistica: quando ci sarà Anderson, sarà lui titolare al suo posto nel tridente, ma magari in quell'occasione lo spagnolo ex Liverpool retrocederà a fare da intermedio o da regista. Oppure, nel caso di 4-3-3, potrebbe esserci spazio per lui al fianco di Nani o dello stesso Anderson, con Milinkovic arretrato a centrocampo da mezzala. Insomma, un uomo per tutte le stagioni e per tutti i ruoli. E dire che, come rivelato ieri in mixed zone, pochi mesi fa per lui è stato il momento peggiore in assoluto: "A febbraio ho pensato addirittura di lasciare il calcio, ma ho lavorato sulla mia testa e ho lavorato molto con il mio mental coach. Adesso non voglio fermarmi più e ho anche capito come andare avanti e migliorare. Siamo più forti dello scorso anno e possiamo toglierci delle soddisfazioni: io sogno la Champions League e voglio giocare il più possibile”.