Il sempre presente Rugani, mai ammonito e vera e propria colonna difensiva; il metronomo Valdifiori, che sarebbe poi passato al Napoli dopo una stagione a dir poco incredibile; un gioco spettacolare, fatto di geometrie e inserimenti che aveva fatto innamorare mezza Italia calcistica. Erano questi alcuni dei tratti significativi dell'Empoli dello scorso anno, una squadra allenata da un tecnico che la Serie A, in tanti anni di onorata carriera, non l'aveva neanche mai vista col binocolo e composta da valori tecnici piuttosto modesti.
Ed invece Maurizio Sarri riuscì a trasformare tutti i punti interrogativi in certezze: l'Empoli stupiva, anche se in classifica le cose non andavano benissimo. Alla fine del girone di andata i punti erano appena 19, appena tre sopra la quota salvezza targata 16 dal Cagliari. Certo, a fine anno la salvezza arrivò in maniera piuttosto tranquilla, complice anche i disastri delle avversarie, ma la sensazione è che qualcosa comunque mancasse.
Oggi, invece, la musica, quantomeno dal punto di vista della classifica, è totalmente opposta. Un Empoli che ha probabilmente perduto in estate i suoi pezzi migliori è oggi a quota 30, ad appena un punto dall'Europa League. Hanno salutato i Rugani ed i Valdifiori di prima, ed il mercato non è che abbia portato poi chissà quali rinforzi ad esser onesti. Giampaolo ha però donato quella concretezza che Sarri aveva tanto inseguito e mai pienamente raggiunto, ed oggi, l'Empoli, può festeggiare un girone d'andata perfetto e che ha già consegnato l'obiettivo stagionale della salvezza.