Il caso Dzeko ha scosso l'ambiente Roma nelle ultime settimane. Dopo il mercato società, allenatore e giocatore stanno provando a fare tabula rasa di quanto successo e già con l'Udinese il bosniaco potrebbe tornare titolare. Resta però ancora in bilico la questione fascia da capitano: i compagni di squadra vorrebbero che fosse "riabilitato", ma la decisione non è stata ancora presa. Di questo ha parlato anche l'ex capitano giallorosso Giuseppe Giannini, in un'intervista concessa a "Il Messaggero".
Su Dzeko capitano
"Come me nel '92? Era un caso già scoppiato l’anno scorso e andava affrontato. Se non è stato fatto, allora è stata una leggerezza perché alla fine è venuta di nuovo fuori. Un giocatore deve essere consapevole che, se vai in conflitto con l’allenatore, puoi rischiare quello che è successo a me o a Dzeko. Anche se non è una cosa bellissima. A essere onesti, però, il calciatore deve fare il calciatore. Può dire quello che pensa in società, al ds o al tecnico in separata sede. Non credo possa condizionarlo, stiamo parlando di un giocatore che ha esperienza. Come immagine non è stata bella da vedere: il club doveva prendere per forza delle decisioni".
Sullo scambio con Sanchez
"Io non ci ho mai creduto perché sono due giocatori totalmente diversi, sarebbe stato illogico. Fonseca sa che Dzeko è fondamentale perché non c’è un centravanti con le caratteristiche e i numeri che ha lui. L’allenatore deve cercare di reintegrarlo e sfruttarlo".
