Aneddoti e considerazioni di Don Fabio Capello, uno che non si nasconde al momento di eleggersi tra chi, nel calcio moderno, ha portato un certo tipo di innovazioni. Juve, Roma e Milan nel passato e nelle considerazioni che l'ex ct della Russia ha portato avanti, senza risparmiare qualche curiosità...
DOPING - "Dire che il campionato è stato falsato è troppo, però poche squadre erano fuori dal sistema. Poi c’è chi ha parlato solo di abusi farmacologici. Forse sbaglio, ma io li ritengo uguali al doping: tutti aiuti illeciti. Per un periodo c’erano solo analisi delle urine, troppo poco. Ora però credo che ne siamo fuori. Zoff dice che dovrebbero revocarci gli scudetti? Sono sorpreso, però ognuno ha le proprie idee. Per me sono due scudetti che abbiamo vinto sul campo".
IL MIO CALCIO NON MODERNO? - "Nel calcio gli innovatori recenti si sono visti in tre squadre: l’Ajax, il Milan e il Barcellona. Quando parlo del Milan intendo Sacchi e poi anche me, che ho cambiato delle cose. Quando fai un'innovazione crea problemi agli avversari per due anni, poi prendono le contromisure e quindi bisogna evolversi. Se non lo fai, non hai capito nulla".
ROMA E MILAN - "Alla Roma manca poco. Ora che con Dzeko ha trovato il centravanti, deve convincersi della propria forza. E non mi sarei mai immaginato che Totti avrebbe giocato fino a 40 anni, perché aveva la tendenza a ingrassare. Lo vedevo con un fine carriera alla Ronaldo, invece è stato bravo a capire come allenarsi e nutrirsi. Il Milan è più indietro, è un cantiere. Montella sta facendo un bel lavoro. Da calciatore non avrei immaginato che diventasse allenatore. Non vedevo in lui questa voglia, però ha sempre avuto fantasia napoletana e riesce a trasmetterla ai giocatori".