Una prestazione esaltante, tutta tecnica e cuore, oltre che sacrificio assoluto per una squadra, il Milan, che l'ha voluto fortissimamente a gennaio, e che è riuscito a strapparlo all'Everton (ed al Barcellona, che ancora vanta dei diritti sul suo cartellino) dopo un lunghissimo tira-e-molla. Montella e Galliani, mai come in questa fase simbiotici, hanno però smosso mari e monti, fino in Cina - è proprio il caso di dirlo - ed alla fine hanno strappato un prestito che a giugno, probabilmente, verrà ridiscusso tra le parti. D'altro canto, ciò che Gerard Deulofeu, 23 anni a marzo, ha dimostrato nelle sole due gare e mezzo i cui è stato impiegato, è già importante. Attaccante esterno, abile anche a sinistra per quanto sia abituato a partire da destra, dedito alla corsa ed all'assistenza ai compagni, più bravo a rifinire che a concludere, è un calciatore che tecnicamente e tatticamente appare un ibrido tra lo sfortunato Bonaventura ed il suo amico, compagno e connazionale Suso. Non a caso Montella lo ha scelto, e continuerà con tutta probabilità a preferirlo a Ocampos, per presidiare la corsia sinistra che su di Niang prima e del Jack rossonero poi. Ieri lo spagnolo ha iniziato anche ad agire da riferimento unico: dopo le due espulsioni di fatto ha giocato da riferimento avanzato del 4-3-1, ed in quella posizione ha servito a Pasalic lo stupendo assist del gol vittoria. Sacrificio e tecnica di base eccellente, quindi, alla base d'una prestazione da 7.5, che ora l'ex Siviglia vuole ripetere anche contro la Lazio. A scapito, probabilmente, ancora di Ocampos, come vi spiegavamo una settimana fa. E se dovesse trovare anche il primo gol rossonero, a quel punto la sua titolarità non sarebbe più in dubbio.