Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, è intervenuto ai microfoni di Dazn. Ecco le sue dichiarazioni:

Sampdoria: le parole di Stankovic

"La prima vittoria, il primo gol a Marassi come allenatore è il minimo che devo loro. Sto lavorando e stiamo lavorando per trovare soluzioni, non mi metto a piangere, a chiudermi in un buco e ad essere disperato. No, con grande orgoglio cerco di difendere la nostra fortezza, prima o poi di vincere la prima partita e fare il primo gol qui in campionato. In Coppa Italia l'abbiamo fatto, ma in Serie A siamo ancora a secco".

Stankovic e il rapporto con i giocatori

"Io li rispetto ancora di più perché, non ci nascondiamo, la situazione non è felice, lo sappiamo tutti. Loro cercano ogni partita di dare tutto, qualcuno anche oltre le proprie possibilità per uscire con la testa alta, chiedo loro solo quello. Umiltà e orgoglio".

Stankovic su Mourinho

"Con lui sono riuscito a dare un altro 20-30%. Come, non lo so, ma lui è riuscito a tirarmelo fuori schiacciando i tasti giusti, tirando fuori qualcosa di me che forse non sapevo di avere. Sono cambiato anche come uomo".

Stankovic su Mihajlovic

"Ho parlato sempre con Sinisa, di tutto. Era il mio punto di partenza, il mio punto di riferimento, uno che mi diceva: 'Vai tranquillo, andrà tutto bene'. Solo quello. Ci parlavo di tutto, poi le scelte le facevo io, ma lui ti dava consigli, ti tirava le orecchie quando le cose non andavano bene. Quello è il fratello, non quello che ti dice solo quando le cose vanno bene, ma che ti rimprovera quando sbagli. Sinisa mi ha portato via tutte le parole, il dolore immenso e quello di Arianna, dei bambini, di suo fratello, di sua mamma... Io prego tutte le notti Dio di dare loro la forza di andare avanti. Mi tengo tutto dentro e sono fiero di aver fatto parte della sua vita. Quanto? Non lo so, ma ne ho fatto parte. E sono fiero che lui sa quello che pensavo. E quanto lo rispettavo, quanto gli volevo bene".