Mancanza di coordinamento e un protocollo da rivedere: si è molto parlato e si continuerà a parlare del corto circuito di competenze a proposito del caso di Juventus-Napoli e dell'intervento della Asl campana rispetto al protocollo di prevenzione della catena di contagio del coronavirus. Sull'argomento spinoso è intervenuto oggi Enrico Castellacci, presidente dei medici sportivi italiani e storico ex medico della Nazionale Italiana di calcio. A Radio Kiss Kiss Napoli, Castellacci sostiene l'esigenza di una revisione del protocollo.
Castellacci sul protocollo e le ASL
“E’ datato, il virus va in divenire e quindi il protocollo deve essere attuato. Non è stato eseguito alla lettera, chiudere tutti in una bolla significa restare chiusi in albergo e non poter avere contatti all’esterno. Non c’è stato un minimo di coordinamento nazionale, una direzione unitaria a livello governativo. Qualsiasi ASL d’Italia può bloccare qualsiasi società e in questo modo il campionato non può andare avanti".
"Perché il Napoli dovrebbe essere condannato?"
"O si cambia il protocollo che non dà adito a dubbi o ci si ferma. Se la Juve è convinta di aver fatto bene, spiegatemi il motivo perché il Napoli dovrebbe essere condannato se ha seguito il protocollo siccome le ASL fanno parte di quelle eccezioni in esso inserite".