Giocatore simbolo del Parma dal finire degli anni Ottanta fino al 1999 e successivamente anche tecnico dei ducali, Luigi Apolloni è tra gli ospiti del Festival della Serie A.
L'allenatore ex Modena e Reggiana ha parlato proprio della sua storica squadra, alla ricerca di un allenatore dopo l'addio di Chivu, ma ha toccato anche altri temi.
Festival Serie A, le parole di Apolloni
"Il Parma deve scegliere un allenatore che possa dare continuità a quanto fatto da Chivu. Conosco benissimo Vanoli e Gilardino, De Rossi è una figura importante. Chiaramente tra i tre Vanoli ha più esperienza, Gilardino un po' meno, ma sono tutti e tre figure importanti, possono essere adatti al Parma.
Suzuki? Fisicamente è dotato ed esplosivo pur essendo alto, una dote importante per un portiere moderno. E’ anche molto bravo con i piedi, è il primo regista, ha il rilancio lungo e mi ricorda Ballotta e Bucci per l’esplosività. Mi ricordo il gol che fece fare Ballotta ad Asprilla contro la Sampdoria, Suzuki ha quelle qualità. E’ il classico portiere moderno, contro la Roma ha fatto due parate capolavoro, i suoi interventi si commentano da soli. Il portiere deve esser bravo sia tra i pali che con i piedi, chiaro che sul mercato ci sono allenatori che prediligono portieri bravi tra i pali e ad uscire. Suzuki è bravo anche in questo, ha dato sicurezza al reparto. Io ho giocato con Marchegiani e trasmetteva questo, è un valore assoluto fondamentale. Il portiere che sa fare entrambe le cose è il massimo
Leoni è il giovane più interessante del calcio italiano, si è contraddistinto per la personalità con la quale ha affrontato attaccanti più importanti del calcio italiano. Pur essendo alto e bravo di testa e molto rapido ma soprattutto bravo a leggere le situazioni. Tecnicamente non è fortissimo ma sa giocare la palla. Vista la mancanza difensori in nazionale, penso sia un giocatore su cui puntare, ha le qualità e questa gioventù straordinaria, ma con personalità e senza paura, non teme l’uno contro uno. E’ anche smaliziato, sa attaccarsi all’avversario, spostarlo.
Delprato è stato fatto capitano da Pecchia in giovane età, partendo dalla Serie B. Avevo già notato le sue qualità, è polivalente e può fare tutti i ruoli difensivi. E’ molto bravo e attento, ha anche le qualità per fare gol, pur non essendo altissimo ha tempismo. E’ stato l’anima del Parma, fondamentale nello spogliatoio e anche in campo, ha dato una grossa mano. Ha questa capacità di legger le situazioni e ricoprire più ruoli. Valeri? Era uno dei pochi in rosa ad avere esperienza in Serie A. E’ un giocatore dotato di un gran piede sinistro, in fase offensiva è molto bravo, ha gamba e sa mettere ottimi cross. Non eccelle in fase difensiva, secondo me a 5 gioca molto meglio che a 4 e il cambio modulo con Chivu ha esaltato le sue qualità. Ha avuto il merito di segnare gol pesanti per la salvezza.
Il Parma ha raggiunto l’obiettivo con questo modulo, il 3-5-2 , congeniale per Valeri. Secondo me è un giocatore come Dimarco per caratteristiche, con le dovute misure. Poi ovviamente anche Valeri lavorando e migliorando può crescere e far bene a 4, l’esempio è stato Mario Rui a Napoli. Sta al giocatore mentalizzarsi e credere nelle indicazioni dell’allenatore
Chivu? Le pressioni son diverse da Parma, l’Inter ha bisogno di ritrovare serenità dopo quello che è appena successo. A quei livelli devi vincere, è una pressione importante, ma lui ha l’esperienza, ha vinto il triplete e giocato in quella squadra, conosce l’ambiente e conosce qualche ragazzo della Primavera da portare su, avendo vinto il campionato con loro. L’Inter ha fatto una scelta azzardata ma per certi versi può essere quella giusta. Man? Non è stato continuo e il cambio modulo di Chivu lo ha limitato, ha avuto qualche occasione da subentrato. E’ entrato però in un mood negativo, non ha trovato la serenità che ti può dare un gol fortunato. A inizio stagione aveva una mente fresca, poi gli errori gli hanno tolto fiducia".