Tullio Tinti, agente e scopritore di talenti come Bastoni e Raspadori, ha parlato dei suoi assistiti e non solo nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Queste le parole del procuratore sul mercato di gennaio.

L'agente di Raspadori sul Lipisia


Raspadori lo vuole il Lipsia.
«È bene che Giacomo giochi nel Sassuolo: sta bene lì e fa la sua strada in Serie A».
La Juve ha il problema del centravanti. Che ne pensa?
«È bene che punti su un giovane italiano. Scamacca ha i numeri, ma anche Raspadori sottopunta...».

L'agente di Raspadori e Bastoni sul futuro del calcio italiano

Talenti?
«I successi delle nazionali azzurre sono la prova che il livello dei vivai è sempre molto alto. I nostri giovani hanno tecnica, si abituano a fronteggiare le difficoltà tattiche del calcio italiano. Eppure spesso rischiano di perdersi per strada perché vengono trascurati».
Vuol fare qualche nome?
«Sì, il difensore Gatti del Frosinone. Sta per sbarcare in A, con merito. Eppure aveva rischiato di perdersi. Finito in D, poi ha trovato spazio alla Pro Patria. Ma ha rischiato. E storie simili sono quelle di Lucca del Pisa, finito tra i dilettanti, e di Moro del Catania che il Padova ha mandato in giro in prestito».
Comunque stanno riemergendo.
«Almeno loro sì. Ma quanti non sapremo mai che fine hanno fatto? Il 66,7% dei calciatori in Serie A sono stranieri. Non è normale. Ad esempio la Roma ha appena preso Maitland-Niles dall’Arsenal. Finché impara la lingua il campionato è già finito».
Cosa propone?
«Le agevolazioni fiscali del Decreto Crescita stanno facendo la loro parte: non discuto gli interessi dei club, ma io chiedo più attenzione agli italiani. E non è vero che costano di più: ormai ci sono tante occasioni anche a parametro zero».
Faccia un esempio
«All’ultimo giorno di mercato Zaccagni, il mio assistito, si è sistemato alla Lazio dopo aver fatto il classico giro delle sette chiese. Pagato solo 7 milioni, ora sta dimostrando di valere il grande calcio».

Tullio Tinti sul mercato di gennaio

Quale colpo si aspetta?
«Ora vedo solo dei ritocchi. L’Inter deve solo rimpiazzare eventuali uscite. Lo stesso discorso vale per le altre. Si spende poco: fa eccezione l’Atalanta con Boga, ma a Bergamo hanno tanto fieno in cascina».
Cosa la diverte ancora in questa professione?
«Soprattutto andare in giro per i campetti, a caccia di ragazzi di qualità. Di recente ho visto gli Allievi di Milan, Inter e Atalanta: giuro, sono in tanti ad avermi colpito. La classe 2006 è ricca di talenti: non faccio nomi, lasciamoli crescere lontani dai clamori, ma aspettiamoli con fiducia».

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