Durante la presentazione di 'Demoni', Mario Balotelli ha parlato del suo futuro, che probabilmente sarà a Marsiglia, ma anche di attualità. Queste alcune delle dichiarazioni del centravanti, tornato in Nazionale con Mancini dopo 4 anni.

CITTADINANZA ITALIANA - "Brutto avere la cittadinanza solo a 18 anni, da giovane è stato difficile non essere riconosciuto come italiano. Sono nato e cresciuto in Italia e non sono mai stato in Africa purtroppo. Non sono un politico, ma penso che la legge debba essere cambiata. Nella mia vita ci sono stati tanti razzisti, anche ignoranza e paura del diverso. Quando ero più piccolo la vedevo in maniera differente, era molto difficile. C'erano cose che ancora non capivo e che ora so: piano piano si può cambiare, non è facile". 

CALCIOMERCATO - "Dove andrò a giocare? All'avvocato Rigo ho detto che lo sa Salvini dove giocherò.... Davvero non so dove andrò a giocare, se in Italia o all'estero. Non andremo ai Mondiali e purtroppo ora dovrò pensare alle vacanze. Se mi piace Torino? Sì, Torino è una bella città”.

RITORNO IN NAZIONALE - "Maturato? L'ultima volta in Italia avevo 24 anni, ora 28: uno cresce. Sono diventato di nuovo papà da poco. L'importante della nuova società sono i bambini. Bisogna crescerli in un certo modo, con certe idee. Purtroppo sono gli adulti che creano i problemi. Io ho avuto la fortuna di avere due genitori che mi hanno fatto capire le cose, mi sono stati vicini. Altrimenti non sarei mai diventato un calciatore. Bisogna parlare con le persone. Essendo famoso, sento di dovere dare un esempio alle persone e ai miei figli. Tante cose che facevo a 18-19 anni non le faccio più. Avere avuto tante responsabilità a livello calcistico non mi ha mai pesato. Mancini è una persona fantastica. Ma se mi ha convocato, è perché lo merito. La maturazione sportiva viene fuori dal campo".