Il Napoli vince lo scudetto grazie al magistrale lavoro di Luciano Spalletti. Il tecnico conquista il suo primo titolo nazionale vincendo lo scudetto con netto anticipo e largo vantaggio sulle dirette concorrenti. Queste le sue parole dopo il pareggio di Udine.

Udinese-Napoli, le parole di Spalletti a fine partita

"Quelli abituati a lavorare sempre come me non riescono a gioire per le vittorie. La felicità è una cosa fugace, bisognerebbe riuscire a fermarsi, ma è un'impostazione di vita che non ti fa godere le vittorie. Vedere i partenopei sorridere è la più grande emozione, te la trasmettono con la loro felicità. Il problema era arrivare a questo punto, ci sono persone che penseranno a questi momenti per superare situazioni difficili della loro vita. Ora ci sentiamo più rilassati, ma la felicità finisce lì.

Qui hanno visto grandi allenatori e grandi calciatori, tra cui Diego Armando Maradona. Dentro questo risultato c'è anche la sua protezione, e qui diventa difficile dire 'abbiamo fatto terzo posto, abbiamo lottato per lo scudetto'. Mi è sempre stato chiesto di mantenere il Napoli in Champions League come primo obiettivo, poi siamo stati poco contenti. Non ero convinto di vincere? L'anno scorso dissi che bisognava provare a vincere il campionato e tutti mi saltarono addosso, perché dissi qualcosa di troppo. Qui ci sono stati Benitez, Sarri, Ancelotti, Gattuso, sono arrivati risultati importanti. Cosa potevo fare? Non avevo scampo. Osimhen è fortissimo, quando vede la palla corre come un bambino. Ha segnato il gol determinante, è il giusto premio

Le dediche di Spalletti

"Faccio diverse dediche. La prima alla squadra, ai calciatori che meritavano questa gioia. La seconda a tutto il pubblico, a Napoli. Poi a tutti coloro i quali lavorano nel Napoli, alla società che ha fatto un buon lavoro e a Matilde, mia figlia, e a tutta la famiglia, agli amici, a mio fratello Marcello"