Daniele Faggiano a 360 gradi. Il ds della Sampdoria, intervistato da "Il Secolo XIX", ha parlato del difficile momento blucerchiato, affrontando soprattutto i temi relativi al possibile esonero di D'Aversa e il ritorno in campo di Damsgaard.

Sul ritiro

"Più che un ritiro è un ritrovarci. Soprattutto non va interpretato con una finalità “punitiva” È normale che spostarsi da Genova, da casa, non possa fare piacere. Però secondo noi, e uso il plurale volutamente, è questo il momento di essere compatti, di guardarci in faccia più a lungo di quanto avremmo potuto fare con il tradizionale programma settimanale. Quando ti vede all’allenamento e poi ti saluti e ti rivedi il giorno dopo".

Sulla rosa

"Questa rosa è composta da veterani e giovani. E direi che a parte Caputo e Dragusin, il resto è formato da calciatori che c’erano già nella scorsa stagione. Non ritengo che all’interno della rosa ci siano problemi di personalità. Dobbiamo piuttosto recuperare velocemente qualche parametro, anche mentale. Stare più attenti, più svegli. Non è possibile ad esempio incassare un gol in contropiede come quello di Singo. E se c’è da prendere un giallo, va preso piuttosto per fermare quell’azione lì, non per proteste. Non va bene subire tanti gol in avvio di gara. Non va bene continuare ad andare così frequentemente in svantaggio".

Su D'Aversa

"Nel mondo del calcio da sempre in certe situazioni il primo a pagare è l’allenatore. Però anche nei confronti di D’Aversa ho notato dell’esasperazione. Prima era bravo… adesso è scarso… con il Napoli abbiamo perso 4-0 ma nel primo tempo il migliore in campo è stato Ospina. Secondo me la Sampdoria ha sbagliato in due trasferte, Cagliari dove peraltro avremmo anche potuto pareggiare, e il secondo tempo con il Torino. Perché nel primo ci sono stati segnali positivi. Vorrei aggiungere che la squadra costruita in estate contava tanto su Damsgaard che sta mancando da quasi un mese. E la sua alternativa, Ihattaren, non c’è più. L’assenza di Mikkel è stata impattante, perché ha comportato dei riadattamenti tattici. In più si sono fatti male anche Gabbiadini e Verre. Esonero? Non è certo il massimo per lui, come allenatore e come uomo. La società gli ha confermato la fiducia subito dopo il Torino. In questi giorni siamo tutti sotto osservazione, da che mondo e mondo funziona così".

Sul ritorno di Damsgaard

"Purtroppo dopo l’infortunio in nazionale è subentrato questo nuovo intoppo. È uscito dalla clinica, va meglio, ma credo che mancherà ancora per un po’. E, ripeto, anche l’assenza di Verre per noi è pesante perché ha caratteristiche tali che permettono a D’Aversa di avere più scelte".

D'Aversa (Getty)
D'Aversa (Getty)