Assegnato il Premio Nicola Ceravolo a Carlo Ancelotti, futuro tecnico del Bayern Monaco, che ha ritirato il riconoscimento ieri, a Catanzaro. Queste alcune delle sue dichiarazioni.
IL MOMENTO NO DEL MILAN - "Sono stato 8 anni rossonero come allenatore, abbiamo fatto grandi cose come le vittorie in Europa: allora sembrava normalità fare quei risultati, compreso 3 finali in Champions in 5 anni. Adesso è un periodo duro, ci vorrà tanto tempo e tanta pazienza per tornare in alto. Dispiace vedere il Milan in queste condizioni di classifica, mi auguro possa risalire perché resto tifoso del Milan e lo sarò per sempre".
IL FUTURO IN BUNDES - "Sto imparando il tedesco, anche se è molto difficile. Il calcio europeo negli ultimi anni ha seguito l’onda del Barcellona di Guardiola, ma il bello è che non c’è una filosofia vincente, perché il calcio non è routine, cambia velocemente. E' così che ho deciso di ricominciare, così da completarmi".
LA CRISI DEL CALCIO IN ITALIA - "Va ammesso, manchiamo di di talenti, come quelli che giocano in Spagna e in Germania. Certo non partiamo favoriti agli Europei ma possiamo fare un bel torneo. Pirlo può essere ancora utile".
L'ENNESIMO CICLO JUVE - "E' tornato lo strapotere della Juventus, mentre le difficoltà delle squadre blasonate son state le stesse degli anni passati. A livello organizzativo la Juve è all’avanguardia. Non a caso ha il suo stadio di proprietà che è importante per stare sempre al top in Europa, perché garantisce un buon livello di introiti".