E' tornato a parlare Giampietro Manenti, ex presidente del Parma finito nell'occhio del ciclone per il fallimento della società ducale. A la Repubblica, lo sfogo è stato chiaro: l'imprenditore ha lamentato una caccia all'uomo, ha sostenuto di essere stato coinvolto in una situazione in cui le sue responsabilità non coincidevano con quelle che invece gli vengono attualmente imputate. 

 

 

Manenti si è così lamentato: "Hanno scritto di tutto: che Manenti è arrivato e in venti giorni ha devastato la città. La camminata in via Repubblica? Ma è chiaro che era programmata, tutti l'hanno programmata: forze dell'ordine, giornalisti. Hanno messo una pattuglia a Collecchio per fermare l'auto di mio padre per poter dire che è stata sequestrata, quando non lo è mai stata. Voglio dire, se c'è un problema se ne parla con l'interessato e si risolve. Invece dovevano trovare qualcosa da far raccontare, ma intanto la pattuglia la paghiamo noi con i soldi pubblici".

 

 

PERCHE' NON FALLISCE L'INTER ? - "Hanno scritto di tutto: che Manenti è arrivato e in venti giorni ha devastato la città. Ho letto che l'Inter ha un debito di 417 milioni. Perché non fallisce l'Inter e fallisce il Parma? Scrivono che il club aveva 200 milioni di debiti, ma saranno stati 60, 80 al massimo. Sa quante situazioni di questo tipo ci sono nel campionato? Ma doveva fallire il Parma.. ".