Diego Milito, ex attaccante dell'Inter, ha parlato nel corso di un'intervista in edicola oggi del suo ex club in vista del match di questa sera contro la Juventus a San Siro. Queste le parole dell'ex punta oggi direttore sportivo nel Racing de Avellaneda alla Gazzetta dello Sport.
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Intervista a Milito su Inter-Juventus
Che cosa significa, questa partita, a due settimane da quella di campionato?
“L’Inter farà bene a dimenticare quella vittoria. Meritatissima, certo, arrivata dopo una prestazione completa. Ma la Juve è una grande squadra. E le grandi squadre imparano sempre dopo una sconfitta. Questa poi è una competizione diversa: lo scontro è su 180 minuti, in campo si ragionerà anche su questo”.
Messaggio al campionato?
“Sicuramente eliminare la Juve e andare in finale aggiungerebbe ulteriore forza alla corsa scudetto dell’Inter”.
Diretto: chi lo vince il campionato?
“Penso possa essere davvero l’anno dell’Inter. Ha tutto per esserlo: c’è una buona rosa, una buona difesa, due grandi attaccanti come Lukaku e Lautaro e un giocatore come Sanchez in grado di aggiungere qualità”.Intervista a Milito sul Milan
È sorpreso dalla continuità di rendimento del Milan?
“Un po’ sì, ma lotterà fino alla fine. E poi ha Ibrahimovic: non capisco chi per attaccare la Serie A porta l’esempio di uno Zlatan ancora decisivo nonostante la sua età. Ibra è semplicemente un grande campione che ha avuto la bravura di ‘conservare’ il suo corpo a un livello altissimo”.Intervista a Milito su Lukaku
Però la rissa con Lukaku ha fatto il giro del mondo. Lei da che parte sta?
“La carriera parla per loro, non è un episodio che può rovinare tutto. Quelle cose possono accadere, in campo. Anche io venivo provocato, ma la reazione non si può mica prevedere: dipende da quel che ti passa per la mente in quel momento. Sì, forse hanno un po’ esagerato, tirandola troppo per le lunghe”.
Contro la Juve Lukaku non ci sarà, per squalifica.
“Ed è un’assenza pesante, Conte perde tanto perché la squadra si appoggia a lui, ai suoi gol, alla sua forza fisica. Con Sanchez cambierà un po’ il modo di attaccare”.
