Allenatore in Serie A fra il 1997 e il 2014, con due parentesi in Serie B ed in Grecia rispettivamente con Verona e Panathinaikos, Alberto Malesani è stato fra i personaggi più interessanti del calcio italiano nell'ultimo ventennio. Intervenuto ai microfoni del sito ufficiale della Roma, lo stesso Malesani ha affrontato varie tematiche, fra queste la sua carriera, il suo addio al mondo del calcio e appunto il mondo capitolino. Di seguito i passaggi più interessanti.

Sull'addio al mondo del calcio

“Ormai è così. La decisione è maturata con razionalità nel corso di questi anni. Quando senti che ti allontanano un po’, è inutile insistere. A un certo punto mi hanno messo dalla parte degli allenatori che consideravano finiti e con il tempo l’ho accettato. L’esperienza in questo paese, e di conseguenza nel calcio, non viene premiata”.

Sulla voglia di rientrare

“A uno come me, che ha vissuto questo sport sempre a duecento all’ora, 24 ore su 24, manca il prato verde, il pallone, l’aspetto didattico, la tattica che si fa giornalmente con la squadra, il creare qualcosa. L’allenamento globale, quotidiano. Altre cose non mi mancano, francamente. Ma questa sì, mi mancherà sempre. E per sempre”.

Sulla Roma, Totti e De Rossi

“Il mio nome a Roma girò quando Zeman fu esonerato nel 2013. Mi sarebbe piaciuto allenare Totti e De Rossi. Dopo Rivera, come giocatore, ho amato Totti. Aveva una visione di gioco oltre i 180 gradi. Roba da Maradona. Francesco era eccezionale”.