Mai banale, Luis Alberto. Il centrocampista della Lazio, autore di uno splendido inizio di campionato, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara di Champions League contro l'Atletico Madrid.

Sull'Atletico Madrid

"L'ultima volta abbiamo perso 3-1. Giocare contro Simeone è difficile, è una leggenda per il club. Domani viene qui e sarà difficile, serviranno cattiveria e personalità. La mia motivazione è altissima. Da gennaio dello scorso anno sta giocando un calcio più offensivo con più possesso palla. Ha giocatori di assoluto valore, come Griezmann e Morata che possono cambiare la partita da un momento all’altro”.

Sul futuro

"L’ho sempre detto di voler chiudere al Cadice”.

Sul momento in campionato

"Cosa sta mancando? La cattiveria in area avversaria e nella nostra. Con la Juventus abbiamo preso due gol che neanche una squadra di quinta categoria può prendere. Serve più personalità, ma stiamo giocando bene. La palla era uscita? Non parliamo della partita abbiamo detto…”

Sul nuovo centrocampo

“Sono fantastici. La carriera di Guendouzi dice tutto, è un bravo ragazzo. Kamada mi piace, è molto intelligente. Troveranno tutti più spazio a poco a poco. Per me non cambia molto chi gioca accanto a me”.

Su Immobile

“È la vita dell’attaccante. Quando segna è un fenomeno, quando non fa gol è scarso. Io lo vedo bene, è tranquillo. Tutti staranno zitti quando tornerà a segnare”.

Sulla Nazionale

“Rappresentare il mio paese è la cosa più importante al mondo. Io sono a disposizione del ct. Ci sono però tanti giocatori fantastici nel mio ruolo, te ne posso dire 10-12. Io sono tranquillo e penso a lavorare bene alla Lazio”.

Sulla Lazio di oggi

Non abbiamo mai avuto una rosa così completa. Negli anni scorsi ci mancava sempre qualcosa. Dobbiamo rimanere tranquilli e lavorare. Appena vinceremo una o due partite cambia tutto, torneremo ad avere più fiducia”.

Su Felipe Anderson

“Felipe a Napoli ha fatto tutto benissimo. L’altro giorno è mancato un po’ di più. Lui e Immobile devono fare il 60% dell’uno contro uno, i pericoli devono venire da loro. Con la Juventus è difficile giocare perché non sei mai solo contro un avversario. Spero che segnino, così trovano più fiducia. Abbiamo bisogno di loro, come di Pedrito e Isaksen”.