"Le mie condoglianze ai familiari dei giocatori della Chapecoense e di tutte le altre persone morte nell'incidente aereo in Colombia. Da oggi sono tifoso della Chapecoense". Così, Diego Armando Maradona, sul suo profilo Facebook.

"Riposate in pace, miei giovani fratelli: la famiglia del calcio brasiliano è in lutto. La Chapecoense è la squadra di una piccola città che aveva raggiunto l'elite del calcio nazionale e sudamericano. E' una tragedia, ora prego Dio di benedire e consolare i familiari delle vittime". Questo, invece, di Pelé attraverso Instagram. Sono tanti gli attestati di stima e cordoglio che nelle ultime ore hanno raccontato la storia, commovente e drammatica, della Chapecoense, la squadra che da qualche ora è andata quasi interamente scomparsa nell'incidente aereo di Medellin di ieri notte. Per la squadra si sono raccolte in un solo afflato di solidarietà anche gli altri club brasiliani, che hanno proposto di non farla retrocedere a tavolino per tre anni, e di far proseguire il suo cammino in campionato, prestando gratuitamente i propri calciatori. Bellissimo anche il gesto dell'Atletico Nacional (la squadra che i brasiliani stavano raggiungendo per giocare la finale del torneo), che con un comunicato ha reso noto di voler abbandonare la Copa Sudamericana di modo da lasciare il titolo proprio al Chapecoense, per commemorare i suoi defunti e lasciare che il ricordo della squadra sia vincente, per sempre. Alla Conmebol il verdetto. 

"Ti amerò per tutte le vite che vivrò": l'ultimo messaggio da brividi del capitano della Chapecoense