Alexis Sanchez torna a parlare del suo addio all'Inter. L'attaccante cileno si è sentito messo da parte e se l'è presa in particolare con Simone Inzaghi, reo di averlo lasciato troppo spesso in panchina; l'attuale giocatore del Marsiglia ha anche raccontato ai microfoni di TVN le circostanze del suo mancato approdo al Manchester City, quando dall'Arsenal si trasferì allo United. Di seguito le parole di Sanchez.

Le parole di Sanchez sull'Inter

Le parole di Sanchez sull'Inter: "Ero tranquillo, gli ho detto di criticarmi se avessi fatto male. Avrebbero avuto ragione ma non ho avuto tempo di dimostrarlo: è stato ingiusto perché ero un leone in gabbia. Inzaghi? Un giorno gli ho detto che se non mi avesse fatto giocare avremmo perso e così è successo. 'Possiamo perdere, intendiamoci', gli ho detto. Dopo la sconfitta, però, non ho parlato: dovevo avere bocca piccola e orecchie grandi".

Inter, Sanchez non ci sta: "Ero un leone in gabbia" (Getty Images)
Inter, Sanchez non ci sta: "Ero un leone in gabbia" (Getty Images)

Sul Manchester City

Sul Manchester City: "Parlavo ogni giorno con Guardiola ma Wenger non mi ha permesso di andare perché un giocatore non voleva venire. Così mi ha chiamato Mourinho e mi ha dato la numero 7 di Ronaldo, Beckham e Cantona e mi disse che avremmo vinto tutto. Non me ne pento, le cose accadono per una ragione".