Tornato in Brasile da qualche mese, l'ex attaccante del Milan, Robinho, è indagato a Milano con l'accusa di violenza sessuale di gruppo commessa insieme ad alcuni amici ai danni di una ragazza brasiliana di 18 anni. Come riportato dall'Ansa, la giovane donna avrebbe attirato l'attenzione del calciatore che, riaccompagnata a casa la moglie, sarebbe tornato con gli amici per un incontro. La situazione sarebbe degenerata in una violenza sessuale di gruppo, secondo quanto ha denunciato la donna.
Gli inquirenti hanno raccolto la versione della giovane arrivata, comunque, alcuni mesi dopo rispetto al giorno incriminato e prima dell'estate scorsa hanno anche sentito a verbale l'ex attaccante rossonero che si è difeso. La Procura, tra l'altro, nei mesi scorsi aveva anche chiesto l'arresto per Robinho ma il gip Alessandra Simion ha bocciato la richiesta di custodia cautelare. Robinho, comunque, non potrà essere arrestato intanto perché tornato in Brasile, poi perché non può più inquinare le prove e infine perché non ha precedenti penali. Ricordiamo, però, che Binho ha un precedente: arrestato nel 2009 per stupro quando giocava a Manchester, fu prosciolto.
AGGIORNAMENTO 23/10: Ha atteso la tarda notte Robinho per rispondere alle voci circolate nella giornata di ieri. Queste le parole del brasiliano: “Affronto l’argomento per la prima e ultima volta, nel rispetto di tutte le persone che mi vogliono bene. È falsa e irresponsabile la notizia rimbalzata dall’Italia e ripresa in Brasile senza la minima verifica. Sono totalmente all’oscuro della vicenda e di qualsiasi aspetto che la riguardi. Sono molto triste e schifato per questa notizia falsa. Spero che i mezzi d’informazione si rendano conto che dovranno rispondere per la pubblicazione di notizie infondate. Io ho già chiesto ai miei avvocati di agire di conseguenza”.