Aveva fatto discutere per anni, fino ad oggi, quel 12-1, con 9 reti nel secondo tempo, grazie al quale contro Malta la Spagna staccò all’ultima giornata, per differenza reti ai danni dell’Olanda, il pass per gli Europei del 1984 (nei quali, tra l’altro, gli iberici raggiunsero al finale, poi sconfitti dalla Francia di Platini). Adesso tutti i sospetti di allora prendono consistenza, grazie alle rivelazioni arrivate ieri da alcuni dei maltesi coinvolti in quella serata passata alla storia del calcio.

“Dopo il primo tempo entrò un signore basso vestito di bianco e ci propose un vassoio di spicchi di limone”, ha raccontato in particolare l’allora ct maltese Victor Scerri alla tv privata spagnola Movistar+. “Non ci offrirono altro. I giocatori li mangiarono, poi si sentirono male. E dopo persero la testa".

Accuse pesantissime, doping degli spagnoli compreso, anche quelle dell'ex attaccante maltese Silvio Demanuele, che nella sua ricostruzione, getta pesantissime ombre sul calcio spagnolo di allora. “Il primo tempo era finito 3-1 per la Spagna, che aveva bisogno di vincere con almeno 11 reti di differenza per superare l'Olanda e andare in Francia. Nel secondo tempo gli spagnoli segnarono 9 reti, chiudendo a 12-1. "Dopo avere mangiato i limoni cominciammo a sentirci male. Mi sentivo ubriaco, come dopo una notte di festa. Loro avevano una energia non normale. Mio fratello è culturista, so cosa succede quando si prendono steroidi. Durante la partita gli usciva acido liquido dalla bocca, è uno degli effetti degli steroidi".