Parte all’attacco con l’arma dell’ironia Luciano Spalletti, nelal conferenza stampa pre-Lione in Europa League. L’allenatore giallorosso risponde così a chi gli chiede cosa c’è di diverso in lui, rispetto a dieci anni fa, quando la sua Roma superò i transalpini in Champions League: ”Sono peggiorato in tutto, vedo ombre dappertutto. Sono una persona pericolosa, da non prendere, come voi giornalisti avete scritto al presidente. Quella è una sintesi giusta".
Sull’avversario Spalletti predica il massimo dell’attenzione: ”In Champions hanno disputato contro la Juve delle buonissime partite. Il livello del campionato francese è salito negli ultimi anni. Dieci anni fa, quando venimmo qui a vincere, c'era solo il Lione: ora anche Psg, Monaco e Nizza. Prima c'era la possibilità di sorprenderli, adesso no. Il livello è salito sia come gioco che come qualità fisica. Sarà fondamentale non giocare a campo aperto; se uno come Lacazette lo lasci in spazi grandi, ti può fare male".
L’opacità delle ultime settimane per Spalletti non è tanto fisica quanto mentale: ”Quando si parla di stanchezza non si tocca solo il valore muscolare, ma diventa sempre più importante quello che dice la testa. A me è successo di subentrare. Se gli si va a dire la squadra: "Siete stanchi, bisogna ricominciare la preparazione e siete pronti fra due mesi", significa dire: "Avete due mesi di bonus per perdere le partite". Invece è solo che abbiamo incontrato delle squadre fortissime, ma siamo rimasti in partita. Tra l'altro, mentre altre volte qualcosa ci è andato a favore, stavolta ci è andato contro, anche quando non lo meritavamo”.
Poi il tecnico difende il gruppo a spada tratta: “Io non partecipo al disfattismo che c'è intorno alla squadra. Noi ci siamo guadagnati col sudore questo livello di calcio e questi piccolo margine, ora ce lo vogliamo riprendere. Siamo una squadra forte, che sa trovare le soluzioni. Le sconfitte contro Lazio e Napoli fanno male ma sono solo due sconfitte, Poi alla fine si vedrà se avete ragioni voi o abbiamo ragione noi. Abbiamo perso quel piccolo vantaggio che si faceva stare più tranquilli, ma gente forte deve avere testa forte per sopportare qualche piccola tensione in più. Questa, poi, è una partita da 180 minuti, ma fare bene fuori casa significa avere un vantaggio importante, perciò si prova a fare la partita tentando di vincerla ma mantenendo equilibrio".