Ospite del programma "Tiki Taka", il portiere del Psg Gianluigi Buffon ha parlato del suo passato, presente e futuro professionale, toccando tanti temi relativi al calcio italiano: "Juventus? Mi piacerebbe incontrarla in Champions, ma l’unica partita in cui vorrei evitarla sarebbe la finale. Tutti gli altri turni mi andrebbero bene. Non dico che è la mia vita intera, ma una parte importantissima della mia vita, ho relazioni importanti e penso di avere messo il cuore e l’anima per la causa".


"Cavani? Con lui parlo spesso dell’Italia e anche di Napoli, è molto legato e ha passato anni pazzeschi lì, nutre amore per il popolo di Napoli. Non è insensibile alla causa, ma in questo momento credo che giocare nel Psg dia ipoteticamente un’opportunità di arrivare fino alla fine in Champions. Non che il Napoli non ce l’abbia, ma il Psg lavora da anni per questo obiettivo. Penso che fino a giugno ci vorrà provare insieme a noi".

"Adoro l’Italia, non può essere altrimenti ma siamo andati oltre e si è intrapreso un nuovo percorso in cui è giusto dare fiducia e sostegno a questi nuovi ragazzi e al ct che sta facendo un ottimo lavoro. I nostri portieri stanno facendo benissimo".

"Real-Juve? Ho fatto quell'intervista perché ero fuori dalla grazia di Dio. C'era la necessità per le tv di parlare quasi immediatamente. Qualche giorno dopo mi hanno chiesto se avrei ripetuto quanto detto, ma io sapevo già dopo due ore di aver esagerato. Però in quel momento sentivo il bisogno di dire quello. Non dico di aver fatto bene, è stato un esempio sbagliato, ma non potevo dire altro che quello. Domani, se ricapitasse, direi le stesse cose. Poi chiederei scusa all'arbitro. Non c'entra il fatto che pensavo a vincere la Champions o alla mia ultima partita, ma quella era un'impresa calcistica da raccontare ai miei nipoti, ribaltare uno 0-3 a Madrid col Real è una cosa che non fa nessuno e io avrei potuto raccontarlo".