Vincenzo Grifo supera Luca Toni. E' ora lui l'italiano più prolifico nella storia della Bundesliga: segnando contro il Werder Brema lo scorso 22 ottobre è arrivato a quota 39 gol, superando i 38 di Luca Toni e diventando il miglior marcatore del nostro Paese nella storia del campionato tedesco. Questa la sua intervista alla "Gazzetta dello Sport".
Sul momento in carriera
«Il miglior momento della mia carriera? Può darsi. Ho l’esperienza di un 29enne che ha già vissuto tanti club, mi sento in forma, con tanta forza perché ho fatto una buona preparazione, senza infortuni. Mi sento bene e spero di continuare così».
Sulle sue caratteristiche
«Sono un’ala che vuole fare gioco, che aiuta la squadra ma che viene aiutato dalla squadra. Senza, non potrei fare un ruolo così, mi sento incitato da tutti, dai tifosi, dall’allenatore. Provo quella sensazione di felicità, come quando pensi “mi sento a casa”, non ti fai tanti pensieri. Giochi con tanto cuore e ti fa crescere così».
Sul record di Toni
«Toni mi ha scritto un messaggio su WhatsApp e su Instagram, ma mi ricordo anche che un paio d’anni fa mi aveva mandato un video con i complimenti, in una trasmissione sportiva tedesca. E’ stato molto gentile. Per noi era tanta roba. Noi che siamo cresciuti qui guardavamo la Bundesliga e non c’erano tanti italiani, poi è arrivato lui e ha fatto la differenza. Un italiano che al Bayern segna 38 gol in due anni e mezzo rende orgogliosi tutti noi. Guardavamo tutte le sue partite, avevo 13-14 anni e non avrei mai immaginato di poterlo superare, perché era tanto lontano. Adesso è bello vedere il mio nome davanti a tutti e non finirò mai di ringraziare la mia famiglia per il sostegno che mi ha sempre dato. Ma spero di non aver finito di segnare, di fare ancora tanti gol»
Sull'Italia
«Si faranno delle vacanze, ma prima ci sono due amichevoli degli azzurri con Albania e Austria. E poi mi dedicherò alla famiglia e arriverà Natale. Ma farò il tifo anche per i miei compagni del Friburgo che sono al Mondiale. Non sono stato abbandonato, ci sono sempre stati dei contatti. Dico sempre: quando sono arrivato in Nazionale mi sentivo a casa, e lo sono sempre di più dopo quattro anni di frequentazione. Sono sempre tutti caldi con me. E’ sempre bello tornarci. Abbiamo fatto vedere che siamo un grande gruppo, sono fiducioso, abbiamo dei grandi giocatori, con tanta qualità, e vogliamo continuare così. Sperando di arrivare all’Europeo».
Su Calhanoglu
«Lui è abbastanza giovane, non ha bisogno, può giocare a lungo a questi livelli, in qualsiasi ruolo. Hakan è un bravo ragazzo, si capisce bene con tutti, è benvoluto. E’ venuto anche a trovarmi quando ero a Milano con la Nazionale. Può diventare ancora più grande. Gioca per l'Inter per cui tifo? Certo, tifo doppiamente per lui».