Tecnico, rapido e soprattutto vincente: Dani Alves ha riscritto il concetto di terzino degli utlimi anni, diventando protagonista dei trofei vinti con la maglia del Barcellona. Alla FIFA il brasiliano ha parlato del suo passato e del suo presente, rivelando anche simpatici dettagli circa i suoi sogni da bambino.
IN BRASILE FUNZIONA COSI' - "Al giorno d'oggi i giovani calciatori lasciano il Brasile per arrivare in Europa, è una cosa molto negativa, ma lo fanno per le loro famiglie, vogliono darei ai propri parenti più stabilità in un paese dove la stabilità non esiste. Poi in Sudamerica i club non sono ben organizzati come qui e i giocatori cercano quindi un posto che gli dia più certezze per fare carriera".
VOLEVO DIVENTARE FAMOSO - "Mi allenavo a firmare gli autografi (ride), sapevo che la mia strada era nel calcio o nella musica, quindi sarebbe stato necessario. Anche se la realtà ha superato le mie aspettative, non avrei mai immaginato di diventare un calciatore così importante. Amo giocare, ma non mi piace tutto ciò che ci circonda, i tabloid arrivano ovunque e questa cosa mi da fastidio. Vorrei che ci si concentrasse di più su ciò che succede in campo".