Intervenuto in conferenza stampa in occasione della presentazione alla stampa di Adam Ounas, il direttore sportivo del Cagliari, Pierluigi Carta, ha svelato un retroscena sul mancato ritorno in rossoblù di Radja Nainggolan. Il centrocampista dell'Inter, trovato oggi positivo al Coronavirus alla pari di Roberto Gagliardini, era sembrato a un passo dal Cagliari, ma la trattativa non è andata come sperava la dirigenza rossoblù; in particolare Carta ha raccontato di una telefonata tra il presidente del Cagliari Tommaso Giulini e la sua controparte nerazzurra, Steven Zhang, che evidentemente ha portato a un nulla di fatto. Ora Radja Nainggolan resterà all'Inter almeno fino a gennaio e proverà a ritagliarsi uno spazio nello scacchiere tattico di Antonio Conte.

Niente Cagliari per Nainggolan: il racconto di Carta

Sul mancato arrivo di Radja Nainggolan Pierluigi Carta ha svelato i dettagli di una telefonata tra Tommaso Giulini e Steven Zhang: “Nell’ultimo giorno di mercato squilla alle 17.15 il telefono di Giulini: era Zhang, era convinto di farcela; dopo quasi mezz’ora di telefonata l’ho visto deluso e sconsolato come non lo avevo mai visto prima, ho capito che la trattativa stava andando male. Stava continuando a scrivere numeri su un foglietto, stava prevalendo in lui il tifoso. Siamo arrivati alle 18.30 così e abbiamo preso la decisione razionale, non quella da tifoso. Appena incassato l’ok del Napoli ci siamo buttati su Ounas, pur con la delusione per Radja".

Radja Nainggolan non è tornato al Cagliari: ecco perché (Getty Images)
Radja Nainggolan non è tornato al Cagliari: ecco perché (Getty Images)

Cagliari, il motivo del mancato arrivo di Nainggolan

Carta ha spiegato il motivo del mancato arrivo di Radja Nainggolan al Cagliari nell'ultimo giorno di mercato: "Si parla di bilancio: il Cagliari esiste oggi e deve esistere anche tra 10 anni, a differenza di altre piazze che poi invece hanno conosciuto categorie diverse dalla Serie A. Con Nainggolan è finita così, ma la scelta all’ultimo è stata quella di puntare su Ounas: il presidente ha fatto davvero di tutto, ma non si poteva fare diversamente”.