La stagione 2022-23 si avvia alla conclusione ed ora inizia il periodo delle partite decisive per centrare i traguardi e le vittorie dei trofei, al netto di quelle che saranno poi le decisioni dei vari tribunali una volta che il pallone avrà finito la sua corsa. La Juventus è ancora in corsa per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League e per la vittoria dell'Europa League, mentre ha letteralmente rinunciato ad approdare in finale di Coppa Italia dove avrebbe trovato la Fiorentina.

Dopo il controverso pareggio dell'andata all'Allianz Stadium la squadra di Allegri si è presentata a San Siro con un atteggiamento a dir poco incomprensibile. I bianconeri hanno di fatto rinunciato ad attaccare la squadra di Simone Inzaghi, consegnandosi agli avversari fin dai primissimi minuti di gioco ed andando in svantaggio al quarto d'ora per via dell'incursione centrale di Federico Dimarco, bravo e fortunato a raccogliere un passaggio che nelle intenzioni di Barella non era realmente indirizzato all'esterno. Anche dopo essere andati sotto Di Maria e compagni non hanno dimostrato quella reazione di carattere che si è vista in altre occasioni. I bianconeri hanno provato ad impensierire Onana unicamente con un colpo di testa di De Sciglio, terminato fuori, e con una conclusione da fuori area di Kostic, deviata prontamente dal portiere nerazzurro. Una Juventus apparsa apatica con poche idee e con ancora meno voglia di attaccare gli avversari per provare quanto meno a pareggiare il punteggio, se non ribaltarlo. Al termine dei novanta minuti della sfida di ritorno si è avuta la sensazione che la squadra bianconera avesse quasi volutamente rinunciato a giocare, regalando di fatto la qualificazione alla finale ad un Inter non più forte, ma che semplicemente aveva dimostrato una maggior voglia di raggiungere quell'obiettivo.

Dopo un ciclo di partite non sfavillanti ma che avevano comunque dato alla Juventus una grande continuità di risultati ora i bianconeri sembrano essere entrati definitivamente in crisi, come se la restituzione dei quindici punti avesse fatto venir meno la voglia di combattere.

In questo momento mancano almeno nove partite alla fine della stagione juventina, sette di campionato e due di Europa League, e di queste quasi la metà saranno decisive per il raggiungimento degli obiettivi più importanti possibili: il piazzamento tra le prime quattro in Serie A e il proseguo del percorso in Europa. In campionato i bianconeri dovranno ancora vedersela con l'Atalanta (trentaquattresima giornata) e Milan (trentasettesima giornata), due scontri diretti per la qualificazione alla prossima Champions, mentre sul palcoscenico continentale la doppia sfida vedrà Vlahovic e soci confrontarsi con il Siviglia dell'esperto Rakitic e delle altre vecchie conoscenze del campionato italiano come Gomez e Lamela.

Arrivati a questo punto della stagione è difficile aspettarsi una clamorosa inversione di tendenza per quanto riguarda la qualità del gioco della truppa bianconera, difficilmente vedremo una Juventus che riuscirà a strappare applausi per lo sviluppo delle azioni offensive, per questo sarà ancora più importante affrontare queste (almeno) nove partite con un carattere ed una grinta che certamente non si è vista nella semifinale di ritorno contro l'Inter. In particolare per il campionato è necessario racimolare quanti più punti possibili, vista la spada di Damocle della giustizia sportiva che continua a pendere sopra la testa della squadra di Allegri. A partire dalla sfida esterna di questa sera contro il Bologna ci si deve aspettare una Juventus diversa, più concentrata e più feroce, per conquistare la vittoria e sfruttare un turno che sulla carta è piuttosto favorevole visto il pareggio di ieri tra Roma e Milan e lo scontro diretto tra Inter e Lazio che andrà in scena tra poco. 

La Juventus deve dunque ritrovare quel carattere che sembra essersi smarrito, scendere in campo con la svogliatezza che si è vista martedì porterebbe certamente ad un risultato nefasto e non sfruttare il turno favorevole sarebbe quantomeno delittuoso. Ora è necessario fare più punti possibili, finire fuori dalle prime quattro senza l'intervento della giustizia sportiva sancirebbe il fallimento completo di questa stagione.