Se Ungaretti risorgesse, riscriverebbe ?M'?illumino d?immenso ?!

 

E lo dedicherebbe a Prandelli, messo in condizione, dallo strapotere dei clubs, di non potere mai plasmare la sua Nazionale, eppure in grado di rispondere, con un miracolo di compattezza ed efficienza, all?'emergenza della vigilia.

 

Abbiamo assistito alla sintesi perfetta del "vecchio" e del "nuovo" del nostro calcio: prima la nuova virtù del possesso palla, del coraggio di guardare gli avversari negli occhi, e colpirli con la forza del gioco; poi la vecchia virtù della capacità di difendere, del lancio lungo, e dei capovolgimenti di fronte. 

 

Da ieri sera, Balotelli non è più l'eterno incompreso, ma il "Mario di tutti". Può essere, per lui, la svolta della carriera, e la svolta del football italiano, che si ritrova in casa il fenomeno dei prossimi 10 anni. 

 

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Carlo Nesti