In attesa che il calcio giocato torni ad emozionarci nei fine settimana, voglio parlare di qualcosa di clamoroso che avvenne nel calcio italiano durante l'estate del 1993.

Siamo praticamente all'inizio della stagione 1993/94 del massimo campionato di serie A, con il Cagliari del vulcanico patron Cellino che deve giocare in trasferta contro l'Atalanta.

Sulla panchina della formazione sarda siede il tecnico Gigi Radice, un veterano della serie A con oltre 500 partite nel curriculum dagli anni '70 v(con lo scudetto al Torino) a quelli '90.

Il precampionato del Cagliari non è stato convincente ed il patron non è più convinto di quella scelta tecnica, tanto che si arriva alla partita in un clima molto particolare.

L'Atalanta di Guidolin parte molto forte e decisa a vincere, il Cagliari di Radice appare in difficoltà ma tiene botta fino al 3-2, poi il crollo verticale ed il punteggio finale di 5-2 per la Dea, con il solo Dely Valdes a salvarsi tra i giocatori sardi con una doppietta e tra i quali figurava un certo Max Allegri.

La sconfitta pur pesante che fosse stata, era arrivata solo alla prima giornata di campionato ma il patron Cellino decise per il clamoroso esonero di Radice, quello che ancora oggi resta il più rapido nella storia della serie A.

 "Sia ben chiaro, io non mi muovo; aspetto che mi spieghino perché mi mandano via. Voglio che Cellino mi parli in faccia. La parte del coglione non la faccio" - queste furono le prime parole di Radice dalla sua casa in Sardegna, all'indomani della comunicazione dell'esonero.

Ma cosa accadde alla vigilia della partita?

Massimo Cellino, dopo aver conquistato al suo primo anno di presidenza la qualificazione in Coppa Uefa con il veterano Carlo Mazzone, aveva chiamato Radice per continuare con una guida di esperienza al timone della squadra.  

In questa vicenda clamorosa una cosa è certa: tra Cellino e Radice non si creò mai un feeling, quella convivenza tra i due a Cagliari seppure di pochi mesi, era più di facciata che reale.

A questo bisogna aggiungere che il patron sardo non ha gradito un precampionato assolutamente disastroso, ma soprattutto l’ostinazione del tecnico classe 1935 a voler giocare a zona e non come invece preferiva Cellino.  

Il resto della storia è che quella sera di vigilia della partita, arrivò il rifiuto del mister Radice a cambiare idea di gioco e Cellino ingaggiò Bruno Giorgi all'indomani della sconfitta contro l'Atalanta.