Ci ha lasciato il grande Emiliano Mondonico (classe 1947), allenatore dai trascorsi importanti nel calcio italiano tra serie A e serie B, in particolar modo alla guida di Atalanta e Torino dove ha militato per diverse stagioni ed ha compiuto delle vere e proprie imprese.

Grande uomo da rimarcare, perchè Mondonico intendeva il calcio anche per la sua rilevanza dal punto di vista sociale, non a caso fuori dal rettangolo verde allenava ex alcolisti ed ex tossicodipendenti con la stessa passione che metteva tra i professionisti.

Negli ultimi anni la malattia lo aveva allontanato dalla panchina e purtroppo lo ha lentamente portato via da questo mondo, termine che lo ha accompagnato spesso come soprannome affettuoso nei suoi confronti.

Valido calciatore di ruolo ala destra, nel corso della carriera ha vestito le maglie di Cremonese, Atalanta, Torino e Monza, totalizzando un bottino di 97 goal e lasciando un buon ricordo in ogni piazza dove ha giocato.

In provincia il ‘Mondo' trova le soddisfazioni maggiori in panchina: è lui il condottiero di Cremonese ed Atalanta che riporta in Serie A, guidando questi ultimi fino alla storica semifinale di Coppa delle Coppe del 1988, poi persa da Stromberg e compagni contro i belgi del Mechelen.

Successivamente l'allenatore emiliano passa alla guida tecnica del Torino e con i granata nella stagione 1991/1992 si classifica al terzo posto in campionato, inoltre sfiora la conquista della coppa Uefa che perde ad Amsterdam, nella finale con l'Ajax di Bergkamp.

In quella circostanza rimase ben impressa una delle immagini che lo caratterizzeranno per sempre e che rappresentano la sua spontaneità ed il carattere verace e genuino: in segno di protesta contro un arbitraggio a dir poco discutibile, Mondonico gli agita una sedia dai pressi della panchina, rimediando una giornata di squalifica come sanzione, tuttavia mai scontata.

Negli anni a seguire si alterna tra Atalanta e Torino, quindi nel 2000 passa al Napoli dove retrocederà in serie B, quindi allena Cosenza e Fiorentina tra i cadetti e di nuovo Cremonese, per chiudere l'onorevole carriera con Albinoleffe ed infine Novara in serie A nel torneo 2011/2012.

Nella sua lunga carriera sulle panchine, al netto di qualche retrocessione in serie B con Cremonese e Napoli, il tecnico di Rivolta d'Adda verrà ricordato soprattutto per una Coppa Italia (targata 1992/1993) ed una Mitropa Cup vinta nel 1991; da non tralasciare anche il titolo di "mister promozione" con ben cinque cavalcate in massima serie al timone di Cremonese, Atalanta (1987/88 e 1994/95), Torino (1998/99) e Fiorentina (2003/04).