Ramón Rodríguez Verdejo. Più semplicemente: Monchi. È lui il protagonista assoluto di questo mese di giugno, che non ha sicuramente annoiato i tifosi della Roma. Il calciomercato estivo chiuderà quest’anno in anticipo, 18 agosto (il giorno prima dello start della Serie A) e ben nove volti nuovi sono già arrivati nella Capitale. L’ex ds del Siviglia, vincitore di tre Europa League di fila, continua la sua rivoluzione dopo gli innesti della passata stagione. Tra questi alla stregua di un nuovo acquisto potrà essere considerato Rick Karsdorp, il terzino destro classe ‘95 prelevato l’anno scorso dal Feyenoord per 14 milioni (+5 di bonus), sfortunatissimo nella passata annata.

In verità il bilancio targato Monchi non può essere considerato fin qui esaltante. Il ds – è vero – ha fatto bingo con Kolarov (5 milioni al Manchester City per un giocatore che ha fatto la differenza) e con Cenzig Under, il turco classe ’97 (13,4 milioni + 1,5 di bonus al Basaksehir), che ha saputo essere decisivo nella seconda parte di stagione nonostante la giovanissima età. Eppure, nonostante le cessioni di Salah al Liverpool (42 milioni e 8 di bonus), di Rudiger al Chelsea (35 milioni e 4 di bonus), di Paredes allo Zenit (23 milioni e 4 di bonus) e, ancora, di Emerson al Chelsea (20 milioni e 9 di bonus), la squadra, arrivata alla clamorosa impresa in Champions League, restava a fortissima impronta di Walter Sabatini: dal portiere rivelazione Alisson, alla coppia centrale formata da Manolas e Fazio per concludere con uno strepitoso Dzeko, che aveva rischiato di salutare lo scorso gennaio anche lui direzione Chelsea.

Il guru, in attesa che i suoi fiori diventino frutti maturi (appetitose plusvalenze), ha incassato ancora e ha salutato Nainggolan, un altro dei pezzi di Sabatini che, dopo l’esperienza all’Inter e il nuovo incarico alla Sampdoria, continua a fare le fortune economiche della Roma. A bilancio sono 38 milioni (+2 di bonus) per il 30enne che ha fatto faville nelle quattro stagioni e mezza in giallorosso. Nell’operazione alla Roma Santon (pagato 9,5 milioni) e il centrocampista classe ’99 Zaniolo (costato 4,5 milioni).

La linea verde messa in atto dall’attuale ds romanista ha visto arrivare anche Ante Coric, centrocampista croato classe ’97, dalla Dinamo Zagabria per 6 milioni; l’altro centrocampista Bryan Cristante, classe ’95, dall’Atalanta per 20 milioni (+10 di bonus) e un nuovo colpo dal campionato olandese che Monchi segue con particolare attenzione: l’esterno offensivo olandese classe ‘99 Justin Kluivert dall’Ajax per 17,25 milioni (+1,5 di bonus). Il nono squillo è il difensore francese, addirittura classe 2000, William Bianda, prelevato dal Lens (Ligue 2). Rimanendo in tema linea verde, l’anno scorso arrivò, sebbene con aspettative diverse, anche Patrick Schick: il ceco, acquisto più oneroso dell’era Monchi (operazione da 34 milioni + 8 di bonus), resta comunque un classe ’96 che ha tutto il tempo per rifarsi.

D’altro canto non mancano nemmeno gli innesti di esperienza, in grado di ripetere quanto riuscito con Kolarov o, meno, con Gonalons (fu preso con 5 milioni dal Lione): il centrale di difesa spagnolo 31enne Ivan Marcano, liberatosi dal Porto, e il portiere 35enne Mirante (pagato 4 milioni) finito nell’operazione Skorupski (altra plusvalenza con ringraziamento a Sabatini: ceduto per 9 milioni, più 0,5 di bonus, +25% sulla futura rivendita; arrivò dal Gornik Zabrze per 890mila euro).

Completa il quadro il colpo roboante per rendere meno amara la cessione di Nainggolan e raddolcirsi la bocca, il campione in cerca di rilancio, occasione da non lasciarsi sfuggire: 24,7 milioni versati al PSG per Javier Pastore ed anche in questo caso non può non tornare alla mente che fu proprio Walter Sabatini a portarlo in Italia, ai tempi del Palermo. 

Da piazzare resta Defrel: l’operazione da 20 milioni (+3 di bonus) con il Sassuolo, si è rivelata la peggiore fin qui di Monchi, mentre il Nazionale messicano Hector Moreno è l’unico dei suoi ad aver già salutato (a gennaio, alla Real Sociedad per 6 milioni; era stato preso dal PSV e costato 5,7). Da tenere sotto osservazione anche la situazione legata a Lorenzo Pellegrini: Monchi riportò alla base il centrocampista classe ’96, scuola Roma, versando 10 milioni al Sassuolo; ha una clausola (al pari di Manolas che non sembra intenzionato a lasciare i giallorossi) da circa 30 milioni di euro. Altra grana riguarda il rinnovo di Florenzi, con le parti in cerca dell’accordo, oltre alla corte delle grandissime d’Europa per il Nazionale brasiliano, straordinario eroe della scorsa annata, Alisson.

Fine giugno, nove colpi e acque adesso calme con giusto qualche esubero da piazzare (Defrel, Bruno Peres; uno tra Perotti ed El Shaarawy per fare entrare un nuovo esterno), in attesa dell’evolversi del mercato. Ben chiaro è ora il metodo di Monchi che non si discosta da quanto fatto dallo stesso spagnolo a Siviglia e già alla Roma, dal più volte rievocato, Sabatini, di cui sicuramente Pallotta ha scelto il successore più adatto in quanto a continuità e filosofia di lavoro.