Tutto ebbe inizio nel ritiro estivo del Brescia, quando il tecnico Giampaolo dovette rinunciare al suo vice (Gallo), non gradito dalla tifoseria bresciana per i suoi trascorsi nell'Atalanta e quindi dimissionario.
Un inizio di stagione dunque già scomodo per mister Giampaolo, che in campionato stenta ad ingranare, con 3 pareggi iniziali in serie B per le sue rondinelle.
Il rapporto tra il tecnico e l'ambiente bresciano non è mai decollato, il gioco non ha entusiasmato la gente ed inoltre spesso e volentieri ci sono stati cori ed inneggi all'ex tecnico Calori, molto legato alle rondinelle.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata quella dopo la gara Brescia-Crotone 1-2, non digerita affatto dalla tifoseria, che ha voluto un confronto con il tecnico Giampaolo (pare negli spogliatoi dello stadio).
Giampaolo si è sentito abbandonato dalla società bresciana e non tutelato, da solo con i tifosi delle rondinelle che esprimevano la loro delusione e così è accaduto che il tecnico ha deciso di dimettersi, tornando a Giulianova nella sua casa al mare, per chiudere l'esperienza e stare con i suoi cari..
Da quel momento in poi è partit una caccia alle streghe mediatica, il mister avrà sbagliato a non rispondere al cellulare, ma arrivare a darlo per pazzo o chiamare "Chi l'ha visto?" è stato qualcosa di paradossale.
Giampaolo si è sfogato in questi giorni, esprimendo la sua amarezza per un calcio che non riconosce più, lo ha definito calcio selvaggio dove bastano 5 partite per finire sotto processo.
Personalmente ritengo che mister Giampaolo potrà aver sbagliato a non risultare reperibile al telefono, ma aveva comunicato le sue dimissioni alla società, e la realtà dei fatti è che ha rinunciato ad uno stipendio importante, preferendo dimettersi e mantenere la propria dignità.
Paolo Pierangelo