Prima della roboante e disastrosa sconfitta dell'Italia contro la Macedonia nei play-off di qualificazione al Mondiale di Qatar 2022 a tenere banco sui principali media sportivi e sui vari social network vi era il mancato accordo tra la dirigenza della Juventus e l'entourage di Dybala per il prolungamento del contratto dell'attaccante argentino.

L'ufficialità di questa separazione arriva al termine di un lunghissimo percorso, che parte dalle prime scaramucce nel 2017 quando dopo l'abbandono di Triulzi il numero 10 argentino decide di affidare la procura al fratello Mariano, fratello che inizia a strizzare l'occhio al PSG, neanche tanto velatamente, facendo andare su tutte le furie la dirigenza bianconera. Ricucito questo strappo, nel 2019 si è vissuto un altro momento di grande tensione tra le due parti con la Juventus che aveva messo sul piatto il cartellino di Dybala in uno scambio che avrebbe portato all'ombra della Mole Romelu Lukaku, l'affare poi sfumò ed il gigante belga andò a vestire la maglia dell'Inter. Il mancato concretizzarsi di questa trattativa fu il rifiuto di Dybala di vestire la maglia dei Red Devils, come confessato mesi più tardi dall'agente di Lukaku. Vista la permanenza in bianconero la dirigenza e l'entourage di Dybala si misero poi al lavoro per il rinnovo del contratto con il Presidente Andrea Agnelli che, nell'ottobre 2020, pungolò l'argentino sull'importo richiesto nonostante la situazione pandemica che aveva inevitabilmente impoverito le casse del club juventino. 

Tanti segnali, più o meno piccoli, che la storia d'amore tra la dirigenza bianconera e Paulo Dybala non sarebbe destinata a durare. Eppure nelle profondità del cuore di tutti i tifosi e probabilmente dei dirigenti juventini si era convinti che l'accordo si sarebbe trovato. Troppo importante quello dato da Dybala nei suoi primi anni in bianconero, arrivato Picciriddu e trasformatosi in uomo, partito dalla maglia numero 21, cifra storicamente importante in casa Juventus, ed arrivato ad indossare la mitica 10 sulla scia dei grandissimi campioni juventini da Platini a Baggio, da Del Piero a Tevez. 

Invece qualcosa è andato storto e non si è riusciti a mettere una toppa che coprisse tutti questi piccoli strappi. Non sarebbe giusto dire che la colpa ricade totalmente su una delle due parti, come in ogni grande storia d'amore che si va a chiudere la responsabilità della fine è da dividere su tutti gli elementi coinvolti. Da una parte la Juventus ha valutato le numerose partite saltate dall'argentino nelle ultime due stagioni, un rendimento incostante con pochi alti e molti bassi anche per via di una squadra che non è riuscito a supportarlo a dovere ed infine la richiesta economica e, si vocifera, gli elevati bonus per il  fatidico Jorge Antun che, giova ricordarlo, ha dovuto richiedere di essere affiancato da un altro agente in quanto lui non è tutt'oggi abilitato ad operare sul territorio italiano. Dall'altra parte vi è la giusta convinzione di essere un giocatore dal talento cristallino, riconosciuto universalmente e che è stato più volte accostato anche ai top club stranieri, un giocatore capace di trascinare la Juventus in sfide delicatissime nonché di vincere il premio come miglior giocatore della Serie A nonostante la presenza di un compagno ingombrantissimo come Cristiano Ronaldo.

Al termine di tutto questo non resta che l'enorme dispiacere di vedere un giocatore capace di reti eccezionali e numeri di altissimo pregio dover abbandonare la squadra dove è cresciuto fino ad indossare la fascia di capitano. Anche i tifosi più "felici" di questa separazione non potranno certamente dimenticare gli splendidi giochi di prestigio dell'ormai (quasi) ex numero dieci juventino, così come l'argentino non potrà cancellare dai propri occhi tutto l'amore dimostratogli dall'ambiente juventino, a partire proprio dai tifosi e per finire con il tecnico che l'ha maggiormente fatto crescere e che proprio nell'ultimo turno di campionato si è lasciato andare a parole al miele per lui.

La carriera di Dybala proseguirà altrove, la speranza degli juventino è che la sua prossima meta sia lontana dal Bel Paese e soprattutto da quella Milano nerazzurra che si starebbe già informando tramite Beppe Marotta. La Juventus invece continuerà la sua storia, cercando di riempire il vuoto lasciato da Dybala con altri campioni, anche se difficilmente potranno far brillare gli occhi dei tifosi con quelle giocate sopraffine come accadeva all'argentino nei suoi giorni di maggior splendore.