Finalmente ci siamo. O quasi. A meno di clamorose (ed inopportune) sorprese sabato alle 18 Siena e Fiorentina apriranno le danze del valzer Serie A 2011-2012. Quello che ci porterà agli Europei di Polonia e Ucraina (forza azzurri, forza Prandelli!). Dovevamo ospitarli noi questi Europei, ricordate? Ma qualcosa non andò come doveva (ça va Monsieur Platini?).


Il Milan di Allegri, la squadra che ha ballato meglio lo scorso anno, sembra la più accreditata a ballare davanti a tutti anche quest'anno. Rafforzata in maniera intelligentemente low cost (Mexes, Taiwo) e con l'ultimo colpo in canna (Aquilani? Parolo?) sembra aver aumentato il divario nei confronti delle altre ed in particolare della rivale più pericolosa, l'Inter. I nerazzurri sono ancora in stato confusionale da post-Mourinho (ma è passato un anno direte voi!) col fantasma del portoghese che aleggia sempre negli spogliatoi di Appiano e negli spalti di San Siro a ricordare i fasti del recentissimo passato. La squadra di Moratti inoltre sembra l'unica in Europa a dover fare i conti col fair play finanziario: dopo la vittoria in Champions via Balotelli ed Eto'o, dentro Coutinho e Castaignos, non proprio la stessa cosa.

Alle spalle delle milanesi ballano nell'ordine Napoli, Juventus, Lazio e Roma, con l'Udinese pronta a farsi largo. I partenopei di Mazzarri, reduci da una grande stagione e ottimamente rafforzati, proveranno anche quest'anno a lottare per il vertice, ma con una Champions da giocare potrebbero pagare dazio. La Juve del figliol prodigo Conte sembra aver ritrovato entusiasmo e cattiveria, ma i tasselli non sono ancora tutti a posto e il tempo per sistemarli stringe. Delle romane occhio alla Lazio, la migliore sul mercato, squadra compatta e con una coppia d'attacco (Klose-Cisse) di livello internazionale in più. Se qualche tifoso disimparerà a fischiare l'ottimo Reja si toglierà delle grandi soddisfazioni. La Roma americana invece, dopo un inizio promettente, sembra essere un pò in confusione (Borriello in vendita dopo aver giocato dieci minuti in Europa league!) e con la grana Totti da risolvere al più presto. L'Udinese di Guidolin, superba lo scorso anno, ha perso la colonna portante (Zapata, Inler, Sanchez) e punta sempre sull'eterno Totò Di Natale. Il passaggio o meno del preliminare Champions (a proposito in bocca al lupo!) può segnare la stagione dei friulani in maniera decisiva.

Più dietro il resto dei ballanti, col Palermo di Zamparini, che tutto fa e tutto disfa, il Genoa di Malesani, solito porto di mare estivo, e la Fiorentina di Mihajlovic, da riscattare una stagione con pochi chiari e molti scuri, sospesi nel fangoso limbo tra rivelazione o delusione dell'anno.

Per il resto Chievo e Parma cercheranno la solita salvezza tranquilla e le altre lotteranno per restare ancorate alla Serie A, con il mai domo Catania e l'entusiasta Novara in rampa di lancio. Citazione d'obbligo per l'Atalanta che non ancora partiti deve recuperare 6 punti di penalizzazione dovuti ai fattacci del calcioscommesse. Impresa ardua ma ovviamente possibile: la Reggina di Mazzarri nel 2006 si salvò nonostante il meno 11!

Ma basta con le parole, tutti in pista è tempo di ballare. Finalmente ci siamo. O quasi.

Fabio Galluzzo