Il campionato di Serie A edizione 2021/22 è iniziato ufficialmente ieri pomeriggio con una serie di risultati in linea con i pronostici: Atalanta, Inter, Lazio e Sassuolo hanno tutte avuto la meglio nei loro rispettivi impegni, nerazzurri ed i capitolini senza faticare troppo, mentre orobici e neroverdi hanno dovuto soffrire un po' di più. Tra poche ore toccherà anche alla nuova Juventus di Allegri che scenderà in campo in quel della Dacia Arena contro l'Udinese di Gotti.

Questo esordio sarà un po' particolare per la Vecchia Signora del calcio italiano. Dopo nove stagioni i bianconeri non porteranno più sul petto il tricolore dei campioni in carica e questo dovrà essere di assoluto stimolo fin dal primo minuto della partita odierna. Nella consueta conferenza stampa di presentazione della partita il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri è stato stuzzicato su diversi argomenti, anche se non troppo spinosi, con l'ovvia conseguenza di lasciare qualche indizio tattico su quella che potrebbe essere la formazione di questa sera. Quello che però ha stupito è stata la diversità di atteggiamento tenuta dal tecnico juventino rispetto ai suoi due predecessori.

Che Allegri sia ormai un consumato uomo di comunicazione è ormai risaputo e le conferenze stampa si trasformano spesso in un suo spettacolo quasi personale con battute passate alla storia, da Minnesota al gabbione di Livorno, ed anche ieri il tecnico non si è sottratto a questo tipo di atteggiamento, riuscendo però a trasmettere comunque una carica positiva all'ambiente e la necessità di mettersi il passato alle spalle e concentrarsi sul presente. Altro passaggio importante è stato quello relativo alla filosofia tutta allegriana del tecnico non protagonista e che è messo lì "per fare meno danni possibili": per Allegri i giocatori restano i protagonisti assoluti del calcio e se le cose filano tutte lisce è merito loro, mentre se qualcosa va storto è colpa dell'allenatore che non li ha messi in condizione di non rendere al meglio. Questa filosofia mira principalmente a togliere pressione dalle spalle dei giocatori che, così, potranno scendere in campo con quella leggerezza utile per potersi concentrare solo sul divertirsi e giocare nel migliore dei modi possibili. 

In merito alla rosa a sua disposizione, oltre alla conferma di Cristiano Ronaldo, il tecnico ex Milan si è soffermato sulla crescita di Ramsey nel ruolo di metronomo davanti alla difesa, celebrandone la repentina crescita ma, non senza ironia, sottolineando anche la necessità del gallese di correre meno senza farsi coinvolgere troppo dallo sviluppo della manovra e di fatto lasciare quella posizione nevralgica del campo scoperta. Altro passaggio importante è stato quello relativo a Locatelli: il tecnico ha ricordato l'ottima impressione che il giovanissimo centrocampista gli aveva destato già ai tempi del Milan, ora spetterà a lui aiutarlo a maturare definitivamente per imporsi tra i migliori profili di tutta Europa. Per quanto riguarda il mercato invece non Allegri non si è sbilanciato più di tanto, definendosi in linea con la società senza dare indicazioni per eventuali ulteriori acquisti e non facendo neanche una piega quando è saltato fuori il nome di Miralem Pjanic.

La prima conferenza stampa della stagione ha dunque confermato un Allegri carico e voglioso di ripartire in sella alla "sua" Juventus, conscio di quanto di buono fatto nel quinquennio precedente, ma che quello non sarà sufficiente per farlo vivere di rendita. Nel calcio si deve vivere nel presente, senza cullarsi sugli allori delle vittorie precedenti. Oggi è il primo giorno della sua nuova avventura, un giorno in cui impegnarsi al massimo per portare a casa i primi tre punti e rispondere immediatamente ai risultati ottenuti ieri dalle dirette concorrenti per lo Scudetto.