Estate 2009. L'Inter e Mourinho cercano il fiore all'occhiello di una campagna acquisti fin lì sontuosa, un giocatore in grado di agire dietro le punte e di rivestire quel 10 ancora ricolmo di delusione dalla vicenda Adriano. Il tira e molla ha inizio con un fresco 25enne olandese, stanco delle rapide del Real Madrid e voglioso di cambiare dama e vita. Un paio di appuntamenti e qualcosa in più avvicinano l'Inter e Sneijder che si piacciono da subito, lui se la tira, ma alla fine è nero su bianco.

La scintilla scatta il giorno dopo. Mourinho decide di lanciarlo da subito nel derby. Il 29 Agosto è infatti già tempo di Milan-Inter, senza telefoni e senza birra. Vale davvero. Poco meno di un tempo per capire che quel 10 è fatto su misura per lui e che, a conti fatti (16 milioni), il gioco vale la candela.

 

Il fermento dei primi tempi dimostra un attaccamento reale. L'Inter e Wes non riescono più a fare a meno di stare insieme e diventano inseparabili. L'uno dà all'altro e così Sneijder griffa pura un arcigno Inter-Udinese, al 91esimo con una zampata. E' amore vero.

Il primo anno, come molte storie d'amore, è pieno di soddifazioni. L'olandese si incastra a meraviglia nei meccanismi nerazzurri e il feeling è totale. Lo stare insieme diventa un bisogno, una necessità per crescere e cambiare. Lo sanno entrambi. E così arrivano altre marcature importanti: la firma del passaggio del turno contro la Dinamo Kiev e la rete della sveglia contro i marziani del Barcellona. In mezzo altri lampi di classe come l'assit a Eto'o nella Londra nerazzurra e la pietra tombale messa al ritorno contro il CSKA.
Va tutto a gonfie vele e così, una partita tira l'altra, l'Inter si ritrova campione di tutto. Coppa Italia, Campionato e l'agognata Champions League.

 

Ci si piace sempre più. E più si cresce, più si cambia. Le aspettative crescono da una parte e dall'atra. Sneijder chiede aumento e prolungamento e l'Inter, per tacito dire, si aspetta sempre di più. L'addio di Mourinho è il primo tassello che viene a mancare nel rapporto. Un confidente valido per entrambe le parti, uno che ci avrebbe messo la faccia per salvare qualsiasi amore.
L'arrivo di Benitez diventa sempre più inspiegabile per l'olandese che inizia a perdere fiducia e smalto atletico. Un pò per gli infortuni, un pò per il ridimensionamento della realtà, l'olandese gioca poco e non convince.
 

E' deluso da sè stesso e dall'Inter. L'olandese inizia già da allora a meditare l'addio. Ma l'amore è grande e spesso vive nel ricordo. Il ricordo dell'anno passato e delle cose che si sono fatte insieme. L'Inter e Wes si convincono a vicenda e ci riprovano.

Sulla loro strada ci sono però Gasperini e Ranieri che, insieme agli acciacchi del giocatore, minano nuovamente il rapporto. Si parla ancora di cessione, di addio. Si fa di tutto per restare uniti e, come fu con Leonardo, l'arrivo di Stramaccioni sembra finalmente riportare il tutto sui giusti binari.

L'estate passa senza troppe voci di addio. Sneijder sembra intenzionato a dire sì all'Inter.  Ma a che prezzo? E l'Inter?
Il prezzo è alto e il 10 diventa una donna troppo costosa da mantenere. Le prestazioni non aiutano a risaldare il rapporto e l'Inter detta le condizioni. "O pretendi meno o è finita". L'olandese ci pensa, ma soprattutto si guarda intorno. 
Forse questa volta non si guarda indietro e lascia da parte i ricordi dei primi tempi, del vero amore. L'Inter lo ha già fatto da tempo e con altri.

 

Lui capisce che è finita ma non se ne capacita. L'Inter, stizzita, cerca di allontanarlo in tutti i modi, anche calpestandolo. Sneijder si decide a cambiare aria e, trascinato dagli eventi, finisce nelle braccia turche. 
I 7,5 milioni di euro nelle casse interiste non valgono neanche la metà di quello che è stato fra i nerazzurri e l'olandese. Ma questo è. 
L'amore non è quantificabile in soldi così come l'avventura al Galatasaray non sarà mai bella come quella all'Inter. "Chiodo scaccia chiodo" si dice in giro.

 

L'Inter e Sneijder sono cresciuti insieme, cambiati. Diventati grandi, per mano hanno vissuto alti e bassi e commesso errori. Le strade avevano cominciato a separarsi già a fine 2011 quando l'adattarsi era diventato impossibile. Sneijder si sentiva ancora al top, l'Inter no.

 

Quello che furono insieme non verrà mai dimenticato. Ogni tifoso interista ricorderà di Sneijder in nerazzurro, le storie del suo passare rimarranno sulla bocca di tutti. Il ricordo di quegli splendori rimarrà impresso nella mente e nel cuore di tutti i tifosi perchè, dopotutto, è stato bello.

 

 

Pietro Turchi