Dopo un avvio di stagione molto complicato la Juventus ha finalmente dato un primo cenno di ripresa andando a vincere la prima partita del girone di Champions League seppur con un avversario, almeno sulla carta, decisamente inferiore. Vista la prima parte di quest'anno però la vittoria era tutt'altro che scontata, basti vedere il pareggio della prima giornata contro l'Udinese o, ancora peggio, la sconfitta interna subita dall' Empoli nel turno successivo; fuori contesto è invece la partita con il Napoli in cui l'avversaria aveva certamente ben altra caratura ed Allegri si è ritrovato a dover mandare in campo una formazione a dir poco emergenziale. Questa sera potrebbe essere dunque il primo, vero, capitolo di una nuova storia per la Juventus di Allegri 2.0. 

La partita di oggi è differente rispetto a tutte quelle affrontate fino a questo momento, a partire dall'avversario. Il Napoli finora ha fatto bene, ma il Milan sembra essere un gradino sopra alla squadra di Spalletti. Questa sera Dybala e soci si troveranno di fronte i rossoneri molto lanciati in campionato, dove finora hanno sempre vinto con un bottino di 7 reti realizzate e solamente 1 subita, e che sono reduci da una prova di grande coraggio alla prima in Champions dopo diversi anni contro un Liverpool in formissima davanti al pubblico infuocato di Anfield. Quello di stasera è dunque il primo vero e proprio big match che i bianconeri si troveranno ad affrontare in stagione.

Nella conferenza stampa di presentazione Allegri ha dichiarato che questa sfida è più importante per il Milan che per la Juve. Vero, in fondo in questo momento la Juventus non ha letteralmente nulla da perdere, mentre per Kjaer e compagni un risultato diverso dalla vittoria potrebbe portare ad una prima incrinatura delle convinzioni che, finora, si sono dimostrate granitiche, nonché vedersi allontanare i cugini nerazzurri che solamente qualche ora fa hanno letteralmente preso a pallonate il malcapitato Bologna. L'uscita del tecnico ha poi avuto la duplice valenza di un sollievo psicologico verso i propri giocatori. In questo avvio di stagione le note più dolenti sono state infatti le lacune caratteriali/psicologiche della formazione juventina. Gli errori tecnici possono capitare, in fondo stiamo parlando di esseri umani, ma la mancanza di reazione è forse un sintomo ancora più grave dell'errore tecnico in sé. Dopo gli errori commessi, soprattutto da Szczesny, la squadra non ha per ora dimostrato la ferocia e la volontà di rimediare allo sbaglio del proprio estremo difensore, arrivando anzi ad una sorta di attonita depressione che spesso ha consegnato le partite nelle mani degli avversari, proprio come accaduto contro il Napoli otto giorni fa. 

La vittoria contro il Malmoe e soprattutto aver mantenuto la porta inviolata può aver ridato un po' di fiducia all'ambiente juventino, ma vista la caratura dell'avversario nessuno si illude di essere uscito definitivamente dalla crisi di questo avvio di stagione. Una sconfitta con il Milan non porterebbe ad un clamoroso peggioramento della situazione psicologica, mentre una prova convincente sarebbe certamente già un piccolo segnale di ripresa. L'obiettivo della Juventus però deve essere sempre quello di vincere, soprattutto in sfide affascinanti e storiche come quella contro i rossoneri. Dal punto di vista della classifica la vittoria significherebbe un primo accenno di risalita, per uscire da quei bassifondi che non competono alla Vecchia Signora del calcio italiano, ma la vera svolta sarebbe quella psicologica e morale. I tre punti potrebbero rappresentare un avviso importante verso le altre rivali che, in questo momento, guardano la Juventus dall'alto in basso, ma soprattutto sarebbero un segnale per la Juventus stessa, una sorta di immaginifica sveglia che possa far uscire la truppa di Allegri dall'incubo che è stato fino a questo momento la stagione 2021-22, un faro nelle nebbie dei risultati negativi e ridare dunque sorriso e morale ad una compagine finora fin troppo depressa ed impegnata ad autocommiserarsi dei propri errori.