James Rodriguez al fantacalcio. No, non parliamo di Euroleghe ma di 'affari' di casa nostra a tutti gli effetti. Pioggia di conferme dai media italiani e non: il gioiello colombiano è pronto a sbarcare a Napoli, alla corte di Ancelotti. Cercando di andare oltre la mera valutazione sugli aspetti economici di un'operazione che certamente infiamma e infiammerà il mercato estivo, entriamo nel merito della questione che alla fine ci interessa più di ogni altra cosa: che cosa aspettarsi da lui in vista delle aste di agosto e settembre? 


E' fuori discussione che, per caratteristiche, si tratta di un acquisto "anomalo". James è infatti un trequartista puro e solo sporadicamente, tra Bayern Monaco e Real Madrid, è stato impiegato come ala nel tridente. Come ben sappiamo, Ancelotti gioca con un ormai collaudato 4-4-2 quasi 'vecchio stampo'. Parlando di modulo, l'investimento sudamericano potrebbe essere un chiaro indizio di una rivoluzione anche tattica. In carriera 'Carletto' ha utilizzato e ottenuto grandi risultati con il celeberrimo "albero di Natale", un 4-3-2-1 in cui l'estro e la fantasia (ma anche la solidità a centrocampo) la facevano da padroni. Al fianco di James, dunque, andrebbe ad oggi uno tra Insigne e Mertens, con Milik punta centrale. Da sottolineare, ad ogni modo, che molto potrebbe e potrà cambiare con le prossime mosse di mercato (vedasi Lozano), per cui avanzare in questo momento nomi sfavoriti in presunti ballottaggi offensivi sarebbe quanto meno prematuro.

Una certezza, però, potrebbe esserci: con l'eventuale conferma del 4-4-2 che abbiamo visto nell'ultimo torneo, James sarebbe adattato a mezz'ala destra, con Fabian Ruiz dall'altra parte a garantire una qualità nella manovra e un palleggio quanto mai invidiabili. Un possibile arretramento, dunque, del proprio raggio d'azione e, di conseguenza, un comprensibile e preventivabile calo di bonus attesi. Occhio, però: lo stesso Ruiz, quando schierato in quella zona di campo, ha sfornato spesso +3 e +1 a ripetizione, per cui potremmo aspettarci lo stesso da uno che appena cinque anni fa usciva dal Mondiale in Brasile con indosso i panni del miglior talento a livello planetario, al punto da spingere Florentino Perez a spendere la bellezza di 80 milioni di euro per portarlo al Bernabeu.

Andando a spulciare i numeri del colombiano, il focus si fa ancor più interessante e cruciale per i fantallenatori. Dal 2011 al 2019, vestendo le maglie di Porto, Monaco e - appunto - Real e Bayern, non è mai sceso al di sotto delle 20 presenze in campionato (con un picco di 34 nel 2014 coi monegaschi), garantendo un bottino di realizzazioni che si è costantemente tenuto nel delizioso ed emblematico range che va dai 7 ai ben 13 gol. Il vero tallone d'Achille potrebbe piuttosto essere rappresentato da un'affidabilità atletica non sempre al top: negli ultimi tre anni si contano almeno quindici infortuni di natura muscolare e traumatica che lo hanno costretto a saltare quasi 40 partite (tra le quali, ovviamente, non sono comprese le esclusioni per scelta tecnica). Sarà anche questo un aspetto su cui lavorare per far innamorare perdutamente la piazza partenopea. Che, intanto, già pregusta le sue giocate da fenomeno cristallino. E rilanci selvaggi in sede d'asta.