Ebbene si, timbro anche io il cartellino nella famiglia di Fantagazzetta, anche io ora ho il mio blog. Dopo essermi presa un anno sabbatico torno in famiglia a scrivere con immenso piacere per questo fantastico sito. Noi donne sapete, ci facciamo attendere, e io sono l’esempio lampante di femmina ritardataria, incasinata, impegnata e schizoide . Perciò, SCUSATE IL RITARDO! Ma ora finisco di parlare di me, anche perché non credo che la cosa sia particolarmente interessante, parliamo dell’argomento della settimana. Da milanista ho vissuto una settimana difficile, anzi due.
La prima, quella precedente al derby, è stata abbastanza intensa per quanto riguarda il nostro mercato. Da milanista sai che quando Galliani prende un aereo per una determinata destinazione, in compagnia dell’avvocato Cantamessa, è per certo che ormai fatta, o quasi! Invece no, Pato ormai già con un piede e qualcosa in più a Parigi, non parte più, Tevez non arriva e Galliani ritorna a casa a mani vuote. Cosa è successo realmente? C’è un po’ di mistero attorno alla vicenda, questo è il mio il mio pensiero: Galliani parte per Londra sapendo che non ci sono soldi da spendere in questo momento. Le esigenze di bilancio sono tutte rivolte al mercato estivo, e non si pensa di sacrificare Pato per Tevez, quello arriverà successivamente, la strategia è chiara. O diritto di riscatto o niente. Il City non accetta le nostre condizioni, ma si apre un’altra porta. Il Psg mette sul piatto tanti milioni per il papero, sufficienti sicuramente per coprire la richiesta dal City, milione più milione meno. Galliani attende sornione, si aspetta la mossa di Pato. Il Milan dunque rischia di perdere capra e cavoli. Rischia di vendere Pato e rischia di non portare a casa manco Tevez. Alla fine vince come sempre il cuore, Pato resta al Milan e Tevez continua la sua vita in vacanza, per il momento. Vissero tutti felici e contenti! Ma neanche per idea! Il popolo rossonero si divide tra i pro e i contro Pato. Personalmente sono una tifosa più "cinica" oggi rispetto a quanto lo fossi in passato. Sarà che la vicenda Kakà mi ha tolto il romanticismo tipico del dna rossonero, sarà che non c’è più Paolo Maldini, sarà che vedo Filippo Inzaghi relegato in panchina o peggio in tribuna, sarà per tutte questi episodi, ma oggi vivo con più freddezza cessioni e acquisiti, e ora come ora vedo Carlitos Tevez il meglio che possa offrire il mercato. Non c’è più tempo di aspettare il papero baciato dal talento, in campo abbiamo bisogno di giocatori che non hanno paura di dare l’anima per la maglia, non abbiamo bisogno di giocatori che spesso piagnucolano, forse troppo, ad ogni infortunio. Abbiamo bisogno di giocatori come Gattuso che gioca 90 minuti con il crociato rotto, di giocatori come Zlatan Ibrahimovic che vomita a fine partita perché ha dato tutto, abbiamo bisogno del talento giovane ma con tanta personalità del Faraone e avremmo bisogno di Fantantonio, eh si. Lui avrebbe messo d’accordo tutti, nessun Tevez, nessun caso Pato. Il popolo rossonero lo aspetta con affetto.
Per carità, il Milan non deve ridimensionarsi per una partita persa, anche perché arrivava alla stracittadina con 10 vittorie in 12 gare. Una partita che se fosse finita in pareggio nessuno avrebbe avuto nulla da dire. Bisogna capire però che certe regalie potevano essere evitate. Emanuelson, giocatore che sino a domenica scorsa non è riuscito a guadagnarsi un posto da titolare dal primo minuto, non può essere buttato nella mischia come trequartista! D’accordo, la penuria di centrocampisti in panchina concedevano poche alternative, ma è pur sempre il derby caro Mister Allegri, ci brucia perderlo (secondo motivo difficile da digerire della settimana, che manco una scatole di Alka-Seltzer ti fa passare nell’immediato). A dirla tutta, è bruciato meno di altri, molto meno, perché comunque i nostri limiti ma anche le nostre certezze non sono state influenzata dell’esito del risultato finale. Non perché vogliamo peccare di superficialità o di superiorità, ma onestamente l’Inter ha giocato la sua partita, la migliore che potesse sicuramente fare, ma non ho visto tanti tifosi nerazzurri in delirio per la prestazione dei suoi, evidentemente qualcuno riesce ancora ad analizzare con lucidità le partite, togliendo fuori per l’occasione solo il classico sfottò, che giustamente ci sta tutto. Chi aveva di più da perdere? Forse ci ha solo guadagnato la Juvenuts, almeno in termini di classifica, restando così sola soletta al comando. Il pareggio contro il Cagliari negli ultimi minuti è stato da cardiopalma, per entrambe le squadre. Piccola parentesi: ma quanto sono stata felice (giusto per usare un termine consono al ruolo di redattrice seria) per il gol di Cossu? Grandissima rete del piccolo centrocampista sardo, peccato che giochi nella "provinciale" Cagliari, e non gli viene riconosciuto lo spazio che meriterebbe, ma tant’è...
Comunque chi vivrà vedrà, il mercato di gennaio non si è ancora concluso, Tevez sembra ormai essere ad un passo dal Paris Saint-Germain di Ancelotti, ma sognare non costa nulla. Se non dovesse arrivare, caro Pato, datti una mossa! Saremo tutti felici di vederti finalmente nel ruolo di trascinatore, non farti avvilire dai fischi dei tifosi (Clarence Seedorf docet) prendila piuttosto come una sfida, zittisci gli scettici, me compresa, e sarai il re di Milano, quella rossonera ovviamente.
Concludo qua, con una piccola postilla finale: oggi compie gli anni una persona molto cara alla famiglia del Milan, intendo un uomo che ha donato ben 32 dei suoi 52 anni alla causa rossonera. Una persona che non ha manie di protagonismo, lavora sempre dietro le quinte, umile, ma una bandiera del Milan, Mauro Tassotti! Tanti auguri Tasso!
Manuela Cinus