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JUVENTUS - Tradimento o meno, Pirlo passa in bianconero a parametro zero nell'estate 2011. Giunto in Piemonte svuotato di stimoli, per molti un "giocatore finito", senza coppe europee e sotto la guida di Antonio Conte chiude la prima stagione a Torino a quota 13 assist e col primato di presenze (41). Segna il primo gol contro il Catania e avvia una serie che lo porterà a segnare quindici volte su punizione in quattro anni di Juventus (6 solo nella stagione 2013/14). In bianconero Pirlo cambia metodi di allenamento e viene accolto come il "salvatore" (meno riuscito il cameo di Bonucci a parti invertite). La ritrovata serenità gli permette di cercare soluzioni alternative, anche su calcio piazzato: la rasoiata sul palo del portiere (Roma) o la infima sotto la barriera (contro Parma e Siena). Il sei ottobre 2013, tredici anni dopo l'ultima volta, Pirlo segna al Milan che in porta ha ancora Christian Abbiati: senza cappellino, ma ugualmente colpevole. La punizione al Napoli è forse la più bella e significative di tutta l'esperienza nel ventre della Signora: Reina vola, ma l'ascensore di Pirlo è imprendibile così come la bordata nel ritorno degli ottavi di Europa League contro la Fiorentina al Franchi e la chirurgica a Marassi in campionato. Le punizioni di Andrea Pirlo sono come gli incipit dei romanzi di Stephen King: tantissime, ma tutte diverse fra loro. Il quattro novembre 2014 Pirlo segna l'ultimo gol in carriera in Champions League: vittima è l'Olympiacos Pireo di Míchel che esce sconfitto 3-2 allo Stadium. Uno dei quattro - tre non considerando una ribattuta su calcio di rigore contro la Roma - gol su azione dell'avventura sotto la Mole, Pirlo lo segna al Torino in un derby deciso al novantatreesimo proprio dal suo destro dalla distanza. NEW YORK CITY FC - Nell'estate 2015 Pirlo vola negli states per giocare col New York City FC insieme a David Villa e Frank Lampard: l'unico gol oltreoceano - ancora su punizione - servirà ad arrotondare il punteggio contro i Philadelphia Union. Grazie di tutto.