Insieme, per due anni, di buono hanno combinato ben poco. Basti pensare che tra i tanti rinforzi arrivati per le stagioni 2011/2012 e 2012/2013 sono rimasti nella Capitale solo Pjanic (unico reduce della prima campagna acquisti) e Castan, Destro, Balzaretti, Torosidis. Il loro fallimento, sotto gli occhi di tutti, con il primo campionato finito al settimo posto, il secondo al sesto posto, un allenatore esasperato, un altro esonerato, è stato certificato dall’imperdonabile sconfitta nella finale di Coppa Italia del 26 maggio. Una parte della tifoseria chiedeva le loro dimissioni armata di striscioni che fanno ancora (ora) sorridere. Sabatini ci ha messo poco a riscattarsi, ha scelto Garcia, è diventato il padrone del calciomercato, ora è osannato. L’addio di Baldini lo ha sicuramente liberato. Si è potuto scatenare. Lo dichiarava lui stesso alla fine della scorsa sessione estiva: “Mi sento più libero di lavorare senza Baldini al fianco, grande amico col quale ho condiviso decisioni e sopportato altre, come lui con me. Mi sento libero solo quando sono da solo e con la gente attorno a distanza ragguardevole. A tavola non voglio la destra occupata. Questo non riguarda il Baldini essere umano, persona magnifica e mio amico, ma se faccio le cose con lui le faccio con tempi e modi sbagliati. Lui sicuramente gode della mia assenza, l'ho trovato rigenerato al Tottenham”.

 

Da allora le strade di Roma e Tottenham sul calciomercato si sono spesso intrecciate. Sabatini, però, rispondeva così a chi gli chiedeva se Baldini avesse preso giocatori che interessavano ai giallorossi: “Franco si è comportato molto bene. Sapeva che erano calciatori che stavamo trattando e si è inserito solo su quelli che la Roma ha lasciato liberi. Non ho provato alcun senso di fastidio, ha un lavoro in una bella azienda, abbiamo fatto cose giuste e leali, che due professionisti possono fare”.

 

Il brasiliano del Corinthians, Paulinho, piaceva eccome a Sabatini in cerca di un centrocampista di livello per rinforzare la mediana. Troppo alta però la richiesta del suo ex club e i 19 milioni di euro messi sul piatto da Baldini. 6 reti in Premier League in 30 presenze, ma il giocatore non si è adattato come sperava in Inghilterra, ha poi deluso al Mondiale con la sua Nazionale. E il ds giallorosso si è consolato alla grande con Strootman (che interessava naturalmente anche al collega).

 

Per la stellina croata Jedvaj, ora in prestito biennale in Bayer Leverkusen dopo aver trovato poco spazio in giallorosso, a spuntarla fu invece la Roma: decisiva fu alla fine la volontà del giocatore, ma l’affare del Tottenham era ad un certo punto dato praticamente per concluso. 5 i milioni versati dai giallorossi nelle casse della Dinamo Zagabria per il difensore classe ’95 arrivato con le stimmate del predestinato. E per quanto tempo il difensore rumeno classe 89’, Chiriches, era stato nella lista della spesa di Sabatini? Fu, però, il Tottenham, negli ultimi giorni della scorsa sessione estiva, quando la Roma aveva già mollato il giocatore, a vincere con 9,5 milioni la strenue resistenza della Steaua Bucarest. Un infortunio e 17 presenze nell’ultima Premier League; intanto, il suo nome è tornato alla ribalta come possibile arrivo in caso di partenza di Benatia.

 

Il danese dell’Ajax, Eriksen, acquistato dagli Spurs per circa 13 milioni, 10 reti tra campionato (7) ed Europa League (3) con la nuova maglia, era con tutta probabilità per la Roma il sostituto designato di Pjanic se fosse stato ceduto proprio al Tottenham. Non è un segreto, infatti, che la Roma nella parte finale dello scorso mercato avesse intenzione di battere ancora cassa e dire addio ad uno tra Pjanic e Lamela. E sui due giocatori c’era soprattutto l’interesse di Baldini, con il malloppo derivante dalla cessione di Bale al Real Madrid. La scelta finale toccò a Garcia: non poteva rinunciare al bosniaco, cuore del suo gioco. E il club inglese si aggiudicò così sia Eriksen, bloccato in ottica Roma dalla permanenza di Pjanic, che Lamela, il pupillo di Sabatini, obbligato però a dirgli addio, ceduto per 30 milioni più bonus e sostituito da Ljajic. La prima stagione dell'argentino si è rivelata poi disastrosa tra problemi di ambientamento e guai fisici.

 

Tornando all'attualità, l’ultimo della serie si chiama DeAndre Yedlin. Il terzino destro classe ‘93, di ottima prospettiva, sembrava essere stato bloccato dalla Roma tanto da spingere il presidente Pallotta, durante la tournée negli Usa, sempre con un occhio al caro marketing, a sbilanciarsi troppo presto e comunicare il suo prossimo arrivo. Lo statunitense, impegnato nell’ultimo mondiale, resterà ancora per la prossima stagione ai Seattle Sounders, ma è stato annunciato ufficialmente qualche giorno fa dagli Spurs. Stavolta Walter, ormai abituato a spadroneggiare, come avrà preso il primo vero e proprio sgambetto dell'amico?

 

 

Silvestro Giaquinto