L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione.
Oscar Wilde
La lezione però sembra che dalle parti di Milano e Torino non vogliano proprio recepirla. Testimonianza di ciò sono gli scellerati rinnovi che negli ultimi giorni le tre "strisciate" stanno operando e proponendo, rinnovi a go-gò più o meno meritevoli, con non pochi dubbi, tanti, troppi.
La Juventus, appena laureatasi Campione d'Italia ha già incentrato una campagna rinnovi senza precedenti. Barzagli, 31 anni sembra uno dei pochi giusti rinnovi, nonostante il suo contratto scada nel 2015, quando il Campione del Mondo compirà 34 anni. Quagliarella, 29 anni, potrà liberarsi a parametro zero a 32 anni; Bonucci, De Ceglie e Matri rispettivamente a 30 e 31 e 33 anni. Buffon addirittura a 38, quando magari dalle parti di Torino capiranno che il portiere terminerà il suo mercato. (Scontato, la mente si fionda su Del Piero, la testina si blocca, rimediamo: mettiamo un altro disco, magari non i Clash, n(u)occiono irrimediabilmente alla memoria)
Grosso insegna, qualcosa non torna.
Capitolo Milan: accertati gli addii, forse (alcuni) troppo ritardati di Seedorf (Botafogo?), Inzaghi, Van Bommel, Gattuso e Nesta, resta da capire quale vantaggio possa dare un rinnovo come quello di Yepes, stipendio minimo sì, come minime saranno le sue apparizioni; perché non investire la stessa cifra in due giovani con le stesse possibilità di giocare e la stessa capacità di far bene? Roma un addio o un rinnovo indifferente, Ambrosini, un anno in più che almeno in termini di spogliatoio ha più aspetti positivi che contrari.
La riconoscenza non c'entra.
La più delusa delle tre pre-candidate al Titolo, l'Inter, ha avviato negli ultimi anni una campagna di ringiovanimento della rosa solo, o per la maggior parte, sulla carta. Acquistati e poi messi da parte i vari Viviano, Ranocchia, Juan, Alvarez, Castaignos, Poli e Faraoni, la struttura di squadra si è basata su un buon inserimento graduale dei giovani che avrebbe potuto e dovuto essere maggiore. Ottimo il rinnovo di Fredy Guarin costato 1.5 milioni di prestito più 11 milioni per aver esercitato il diritto d'opzione, notizia di poche ore fa. Comprensibile e conveniente l'addio a Lucio, dopo tre anni in nerazzurro; comprensibile ma assurdo in termini di economicità il probabile addio del Cacha Forlan, destinazione Atletico Mineiro e quello di Maicon, destinazione City (altro rinnovo forzato di pochi anni fa). I prossimi obiettivi del club di via Durini sono antipodi del mercato: Sneijder e Destro.
Sperando che questa volta l'esperienza sia insegnante di vita.
Fabio Guzzo