La notizia del giorno, targata Cies, è terreno fertile per malpensanti, complottisti e maliziosi. Analizzando i Top 5 campionati europei viene fuori che dal 2017 a oggi, ovvero da quando è stato introdotto il Var (elemento da non sottovalutare affatto nell'ottica di ciò che andrete a leggere), la Serie A è il campionato in cui sono stati assegnati più rigori, per la precisione 367 contro i 357 della Ligue 1 che si posiziona al secondo posto. Chi ne ha ricevuti di più a favore, tra le compagini italiane? La Lazio: 31 tiri dal dischetto, la media di uno ogni 296'. Apriti cielo: ancora una volta i social sono diventati in men che non si dica un coacervo di risatine, sfottò e provocazioni. Tutte aventi come oggetto il campionato ancora in corso. Tutte incentrate su un unico e preciso concetto: la Lazio è lì, seconda a un punto dalla Juve, "solo grazie ai rigori".


Nella triste epoca in cui Facebook, Twitter e Instagram (solo per citare le tre piattaforme più famose e utilizzate) danno - purtroppo - diritto di parola, critica e opinione proprio a chiunque, compresi quelli che non sanno nemmeno ciò di cui stanno parlando, basterebbe sottolineare che la Lazio, dopo 26 giornate su 38, è di gran lunga la squadra che porta il maggior numero di attacchi nelle aree di rigore avversarie e che mediamente riceve un rigore ogni 60 azioni orchestrate negli ultimi 16 metri. Circa il 25% in più della tanto decantata Atalanta che deve accontentarsi della medaglia d'argento in questa particolare (ed emblematica) graduatoria. Del resto la proporzione è semplice: più il tuo gioco è offensivo, più tempo fraseggi in area, maggiore è la probabilità che i difensori ti facciano fallo e che quindi tu ottenga un penalty.

Ma noi vogliamo andare oltre, provando a convincere persino i più scettici. Quelli che sarebbero pronti a negare l'evidenza sempre e comunque, facendosi guidare dalla malafede o comunque da un'informazione parziale e, di conseguenza, errata. La squadra di Inzaghi fino a questo momento ha calciato in porta 162 volte trovando 60 gol. L'efficacia realizzativa di Immobile e compagni è dunque del 37%, la stessa del Liverpool di Klopp che ha stracciato la Premier League e che, con 25 punti di vantaggio sul Manchester City secondo, aspetta solo l'imminente aritmetica per laurearsi campione. Non è tutto: se i biancocelesti sono lassù è perché hanno saputo sistemare principalmente la difesa. Con appena 23 reti incassate il pacchetto arretrato capitolino è quello meno perforato della Serie A, un'inversione di tendenza radicale e - per certi versi - clamorosa, se confrontiamo questo dato con quello dei tornei precedenti. 78.85% l'invulnerabilità di Strakosha, al cospetto del 75% dei Reds.

Però va bene: la Lazio è fortunata e "sta lassù grazie ai rigori".

Il paradosso dei due mondi: in giro per l'Europa gli elogi, i complimenti e gli attestati di stima che la banda di Inzaghi sta raccogliendo ormai da mesi, in giro per l'Italia un continuo puntare il dito verso il numero di volte in cui i laziali hanno tirato dagli 11 metri. Quattordici rigori, per la precisione. E - udite udite - c'erano tutti. Il Var, del resto, serve proprio a questo.

Italia, 15 giugno 2020: niente di nuovo sotto il sole.

Ciro Immobile tira (ironia della sorte) un calcio di rigore
(Getty)