Nell’ultimo mese a Napoli è esploso il talento di Dries Mertens – qui il nostro approfondimento sull’attaccante belga - e Gonzalo Higuain si sta confermando vero leader carismatico di questa squadra. Contro il Verona, ultima partita di un positivo girone d’andata, è andato a segno perfino Insigne e la scena se l’è presa giustamente lui, napoletano che ha trovato la giusta motivazione contro gli storici rivali.
Fra le stelle che ora brillano sopra il Vesuvio ce n’è una che da qualche settimana non si fa vedere, ma sembra vegliare da lontano sul progetto Napoli: è quella di Josè Maria Callejon. L’attaccante non segna da tre partite e le sue ultime reti – contro Lazio e Inter – sono passate un po’ inosservate. Callejon però c’è, eccome: se al 90esimo vedete un giocatore rincorrere fino alla propria area un avversario, andate sul sicuro pensando allo spagnolo.
Uomo ovunque di questo Napoli di Benitez, Calleti – soprannome che gli attribuì Sergio Ramos – ha giocato tutte le partite stagionali: 25 presenze e 10 gol, ma soprattutto un’infinità di km percorsi. Il calciatore ex Real Madrid ha un’intelligenza tattica che il tecnico spagnolo adora: raddoppia spesso sull’uomo, si nasconde tra le linee, fa partire il contropiede, finisce la partita quasi sempre da centravanti puro ed è correttissimo.
Magari questa mole di lavoro non lo rende uno degli attaccanti più appetibili in sedi fantacalcistiche, ma il suo contributo alla causa azzurra è fondamentale: Benitez dà spesso il là alla staffetta Insigne – Mertens, cambia spesso Pandev, toglie Higuain ma non Callejon, troppo prezioso anche per la gestione della palla negli ultimi minuti.
Insomma, le luci della ribalta in questo momento se le stanno prendendo altri, ma Calleti risulta a tratti addirittura commovente: sembra gracilino, con quei capelli dritti e sempre perfetti, ma ha un cuore grande così e qualità sopraffine. È qui da soli sei mesi ma per la grinta che ci mette e i geniali colpi di classe che ci ha fatto vedere, sembra napoletano da sempre.
Edoardo D'Amato