La Roma è ai quarti di finale di Champions League. E non è una notizia come le altre. Sono passati dieci anni dall’ultima volta. Era il 2008 quando i giallorossi, allora guidati da Spalletti, passarono dagli ottavi contro il Real Madrid di Schuster per poi incrociare ancora una volta il Manchester Utd di Cristiano Ronaldo: come l’anno prima (con il tremendo 7-1 all’Old Trafford), Roma eliminata dagli inglesi dopo aver trovato l’accesso tra le migliori otto d’Europa. L’altra notizia è che stavolta i capitolini non potranno rivivere l’incubo, con Mourinho fatto fuori dal Siviglia di Montella.
Ma a destare scalpore sono anche altri motivi: l’Italia porta una seconda squadra ai quarti di Champions League dopo 11 anni e cioè l’edizione 2006/2007, con la Roma appunto e il Milan poi vincitore della manifestazione. Ma soprattutto approda ai quarti la squadra di un allenatore esordiente nella massima competizione europea e a più riprese messo in discussione in questa stagione da addetti ai lavori e tifosi, in particolare poche settimane fa. Dopo aver perso la gara di andata in Ucraina per 2-1 e poi il match di campionato all’Olimpico contro il Milan di Gattuso per 2-0, sembrava destinato a prendere la mazzata definitiva al San Paolo contro il Napoli di Sarri. E invece l’exploit con la Roma vittoriosa per 4-2 contro i partenopei, per 3-0 in casa contro il Torino lo scorso venerdì e l’1-0 contro lo Shakhtar a chiudere i giochi. La Roma di Di Francesco si è presa di nuovo il terzo posto in campionato ed è ai quarti di finale di Champions League: i fatti, nonostante il distacco abissale dal Napoli in Serie A, la promuovono senza ombra di dubbio.
Risultati eclatanti che non sarebbero stati raggiungibili senza un uomo, anche lui, tra alti e bassi, preso di mira più volte dalla critica. Edin Dzeko con la strepitosa doppietta a Stamford Bridge ha fatto vedere ai suoi che tutto era possibile, anche passare da prima in classifica in un girone infernale con Conte e Simeone. Sua la doppietta al San Paolo in grado di stendere gli azzurri e dare la nuova svolta alla stagione romanista, suo il gol qualificazione contro lo Shakhtar. La Roma di Di Francesco si è presa di nuovo il terzo posto in campionato ed è ai quarti di finale di Champions League. E, se non questa non è ancora una notizia, lo ha fatto grazie alle reti pesantissime di un giocatore che era stato clamorosamente, incredibilmente, ad un passo dalla cessione a gennaio. Una cessione che poteva costare carissima.
Perché se Pallotta e Monchi avranno gli introiti garantiti dall’accesso alla prossima edizione della Champions League mettendo al sicuro il terzo posto in campionato, se già adesso possono festeggiare per il bel gruzzolo garantito dall’acceso ai quarti di finale in questa edizione, lo devono all’attaccante bosniaco. Si sorride in ottica fair play finanziario. E magari, vista l’altissima visibilità ottenuta, si farà anche finalmente avanti, con un’offerta consona, il main sponsor che manca da tanti anni sulle maglie romaniste: le uniche ai quarti senza. Il Real Madrid, la Juventus, il Liverpool di Salah, il Manchester City, l’ex squadra di Monchi, il Siviglia, il Bayern Monaco (vittorioso per 5-0 all’andata contro il Besiktas) e Barcellona o Chelsea (1-1 a Stamford Bridge) tra le possibili avversarie nella ristretta cerchia del calcio che conta.