I recenti casi di Cristiano Ronaldo e Vidal con le loro palesi reazioni di non gradimento al cambio, riportano alla ribalta il caldo argomento delle sostituzioni in campo.

Ronaldo e Vidal sono due campioni affermati e con curriculum di assoluto prestigio che li contraddistinguono, eppure nonostante questo, sono incappati anch'essi nella tentazione di sbroccare al momento di abbandonare il rettangolo verde.

Insieme a questi due grandi giocatori, andiamo a ripercorrere gli altri casi più clamorosi di reazioni al momento delle sostituzioni e che hanno lasciato il segno nel panorama calcistico.

La storia del calcio però è molto ricca di reazioni dai contorni isterici (anche volgari) al momento delle fatidiche sostituzioni.

Ai Mondiali del 1974 Giorgio Chinaglia venne sostituito al 69′ nella partita Italia-Haiti e mandò platealmente a quel paese il CT Valcareggi, prima di spaccare sei bottiglie d’acqua negli spogliatoi.

Ai Mondiali di Italia ’90 tocca ad Andrea Carnevale essere beccato dalle telecamere mentre reagisce allo stesso modo quando il CT Vicini lo sostituisce nella gara vinta contro gli Usa.

Come si può dimenticare Roberto Baggio al mondiale di Usa ’94, quando viene richiamato dal CT  Sacchi ad inizio partita, dopo l’espulsione di Pagliuca: il labiale eloquente con cui dice “Questo è matto, questo è matto”, mentre lascia il terreno di gioco. 

Arriviamo quindi ai casi in cui ad essere sostituito è un giocatore dal caratterino tutt’altro che tranquillo.

Lo sa bene un certo Trapattoni che si ritrovò un Edmundo infuriato dopo Roma-Fiorentina del 18 ottobre 1998.

A 17 minuti dalla fine, con la formazione viola in vantaggio 1-0, il Trap sostituisce il brasiliano per inserire Robbiati; Edmundo si arrabbia e, dopo la rimonta della Roma che vince 2-1,esplode la furia. Serve l’intervento di Antognoni come paciere per evitare che i 2 vengano allo scontro fisico.

Incredibile invece quanto accadde in Fiorentina-Novara della stagione 2011/2012, quando il tecnico viola sostituisce Lijajc.

Il serbo si accomoda in panchina insultando nella sua lingua il tecnico , facendo anche riferimento alla madre morta; Delio Rossi non può trattenersi e lo colpisce ripetutamente come in un incontro di boxe.

Non arrivano alle mani Vincenzo Montella e Fabio Capello, ma lo scontro verbale nel finale di Napoli-Roma del giugno 2001 è celebre.

Capello preferisce Delvecchio all’Aeroplanino, che si stava scaldando ma entra solo negli ultimi otto minuti; il centravanti scarica tutta la sua rabbia mandandolo a quel paese: la faccia rivolta al campo, scagliandogli contro una bottiglia di plastica, tra insulti reciproci.

Roma non è piazza facile: nel 2019 in Pescara-Roma al 26′ st Spalletti cambia Dzeko che sta in lizza per vincere il titolo di capocannoniere per inserire il centrocampista Grenier.

Dzeko esce e lo fulmina con uno sguardo prima di dirgli con il favore di telecamera: «fai ancora il furbo?…»

A chiudere questa carrellata di episodi roventi, anche le reazioni rabbiose di Insigne (quasi) ogni volta in cui è stato sostituito a Napoli davanti al suo pubblico.