Franz Beckenbauer è il calciatore che ha codificato l’utilizzo di due parti del corpo. L’esterno destro e la spalla. Il primo come maniera di calciare, la seconda come punto di sopportazione. L’estetica del fútbol mai dimenticherà un uomo in grado di affrontare i minuti decisivi della partita più grande di tutti i tempi con un braccio attaccato al corpo. Quel braccio legato al collo a causa di una lussazione alla spalla rimarrà per sempre il simbolo della sopportazione e dell’indifferenza alla difficoltà. Soprattutto per il livello del frangente.

Italia-Germania 4-3 non è soltanto il titolo del capitolo più avvincente della storia del calcio, ma è la didascalia d’onore a quando un calciatore continuò a giocare la partita nonostante un infortunio e un impedimento così evidenti per un giocatore normale avrebbero costituito l’impossibilità di mantenere anche un degno equilibrio. Con un braccio legato e una spalla malridotta sarebbe già un’impresa restare in piedi. Franz Beckenbauer ci giocò addirittura continuando a mostrare quello stile e quell’eleganza che per una carriera hanno vestito la sua tecnica.

Calciava spesso di esterno destro, utilizzandolo come quasi tutti fanno con l’interno. Capacità in dote ai grandi sudamericani e alla scuola danubiana. Beckenbauer interveniva, controllava e indirizzava con la parte più difficile da utilizzare del piede. La parte con cui dall’anca al cuboide il colpo richiama mezzo corpo, per un calcio che se non si è in grado di percepire, controllare e calibrare con sensibilità, sposta il colpo dal prodigio al ridicolo. Per Franz Beckenbauer agire in quel modo era la sua maniera naturale di colpire la palla. Una disinvoltura dentro un’eleganza, unita a una grande efficacia, che Eduardo Galeano definì "più poderosa di un carrarmato”

Franz Beckenbauer, insieme a pochissimi, è stato il modulo ideale vivente su come un calciatore deve stare in campo. Intorno a lui e grazie a lui si sono mosse squadre di impareggiabile valore. Di un calcio per cui la voce muscolare e quella tecnica avevano pari dignità. E si facevano valere senza esclusione di colpi. L’esterno, però, era quello che molto pochi potevano permettersi.